13 Luglio 2020 -- Finisce così 2 a 2. Un punto che non serve a nessuno, con un Napoli bello a metà, pasticcione e sprecone. La squadra di Gattuso ai punti avrebbe meritato la vittoria, ma alcune ingenuità difensive hanno compromesso la vittoria. Certo, forse è stato generoso il rigore del pareggio concesso a Bonaventura e siglato da Kessie, da un arbitro, La Penna, che ha lasciato molto perplesso per la direzione di gara fatta con un po' di supponenza ed arroganza oltre che leggermente sfavorevole ai padroni di casa, ma il Napoli ci ha messo del suo, non solo sprecando tante azioni da gol o da potenziale gol, ma anche commettendo ingenuità, diciamo forse dovute al caldo, che stasera, nonostante l'orario si è comunque fatto sentire.

Così, dopo sette vittorie ed una sconfitta, arriva un pareggio che poi alla fine al Napoli serve a poco e forse serve più al Milan che sta cercando di scavalcare la Roma per evitare i preliminari ed accedere direttamente alla fase a gironi di EL. Peccato per il Napoli, non tanto per la classifica che ormai ha poco da dire e che vale ora solo per gli almanacchi, ma per la vittoria che era nettamente alla portata degli azzurri che hanno creato tantissimo e sprecato tantissimo, soprattutto nel primo tempo, dove hanno sciorinato bel calcio dominando in lungo ed in largo. Però la legge del calcio è spietata e per un gol mancato, quello clamoroso di Callejon a due passi da Donnarumma, c'è il gol subito, quello di Hernandes, lasciato completamente solo in area azzurra. La rete che ha portato al gol di Hernandes ha, a nostro avviso, oltre alla mancata chiusura di Callejon, la complicità di Di Lorenzo, fuori posizione a marcare Ibrahimovic che già era chiuso da Koulibaly e poi anche la complicità di Ospina, troppo sulla linea di porta al punto che nel tentativo di deviare la palla, comunque si è infilato nella rete anche lui, restandovi anche impigliato!

Di Lorenzo però si è fatto perdonare pareggiando poco dopo, contro una difesa del Milan che stasera ha visto Donnarumma ora protagonista positivo ora negativo. Infatti, il portiere di origini napoletane è uscito, spesso, a vuoto e nella ripresa, complice una palla vista all'ultimo istante si è fatto passare sotto le gambe il diagonale di Dries Mertens che ha siglato la rete numero 125 in maglia azzurra, la nona in campionato, per il temporaneo due a uno azzurro, prima del pareggio finale di Kessie su calcio di rigore di cui vi abbiamo detto prima.

Stavolta l'ingresso di Lozano non è stato decisivo per la vittoria anche se il messicano comunque ha fatto il suo per quel poco che è stato in campo a dispetto di un Milik che ormai appare sempre più lontano dal vestire l'azzurro, un azzurro lontano come la punizione dal limite che ha spedito quasi oltre le gradinate del San Paolo. Il polacco, entrato in campo al posto di Mertens, è apparso ancora una volta poco reattivo ed abbastanza svogliato. Male stavolta la prestazione di Lobotka che ha faticato parecchio ed è stato rimproverato parecchio dal tecnico azzurro, sostituito nella ripresa da Demme. Sotto tono anche Insigne anche se è stato uno dei pochi a creare qualche insidia. A tratti un po' tutta la squadra, a cominciare da Dries Mertens, passando per Callejon, per Maksimovic e Mario Rui, fino a Fabian Ruiz e Zielinski, evidentemente sono gli scherzi che gioca il caldo e/o una motivazione per un finale di stagione che ormai non ha più nulla da dire, se non quello di farsi trovare pronti per l'otto agosto per provare a superare il turno di Champions contro il Barca di Leo Messi.

A cura di M. Spampanato
Redazione CalcioNapoliNews.it