04 Marzo 2020 -- Le porte dello stadio San Paolo domani sera non si apriranno per la semifinale di ritorno di Coppa Italia. Una decisione quasi scontata che fa seguito a tutto quanto accaduto nelle ultime ore. Il calcio, quindi, fa un passo indietro, dinnanzi all'emergenza che in queste ore: le autorità sanitarie e il governo hanno preso questa decisione alla luce delle nuove misure restrittive in arrivo. Non ha avuto alcun peso la volontà del Napoli di non voler giocare a porte chiuse perché come per Juve-Milan al momento la strada del governo è quella di non far disputare le manifestazioni sportive alla presenza di pubblico. Da qui la decisione della mattinata.I due club sono stati solo informati.
Si complica così sempre di più la situazione relativa al calendario del calcio italiano. Le sei gare rinviate lo scorso weekend in Serie A dovrebbero recuperarsi tutte nel prossimo fine settimana, con il riposo dei club che hanno già giocato e lo slittamento di tutto il calendario nelle prossime domenica. Ma ora bisognerà capire anche quando giocare le gare di Coppa, in equilibrio con i match di coppe europee che vedono coinvolti Napoli, Inter e Juventus, tre delle quattro semifinaliste. 18 club hanno votato a favore dello slittamento delle giornate di campionato, solo l'Inter si è opposta. Il Napoli ha dato ok al telefono ma poi non ha inviato la Pec. Resta da fissare le modalità con cui si giocherà: ma appare scontato, proprio perché è il governo ad aver deciso, che si giochi senza pubblico. Ed è l'unico modo che il calcio ha per andare avanti. Piaccia o non piaccia ai presidenti.