18 Gennaio 2020 -- Il Napoli ha perso in casa contro la Fiorentina e Gennaro Gattuso sfoga la sua rabbia a fine partita. "E' stata una prestazione imbarazzante, bisogna chiedere scusa. Siamo stati inguardabili", le prime parole dell'allenatore del Napoli a fine gara. E poi ancora. "Il primo responsabile sono io: sembrava che ci fossimo incontrati stamattina per la prima volta e questo non va bene. Non ci è riuscito nulla di quello che abbiamo provato in allenamento in settimana. Abbiamo toccato il fondo, anzi siamo sprofondati. Stiamo giocando con il fuoco. Il San Paolo ostile? Siamo dei privilegiati, nessun alibi".
Gattuso è preoccupato soprattutto dall'atteggiamento. "Ho visto una squadra senz’anima. Abbiamo sbagliato tutto e giocato in modo elementare. Vorrei vedere del veleno in corpo, gli occhi della tigre e invece siamo stati piatti e abbiamo fatto il solletico alla Fiorentina, Non è solo una questione tecnico-tattica, ma anche il modo di tenere il campo. Per uscire da questa situazione ci vuole veleno, gli occhi della tigre. Qua bisogna guardare la classifica e non la Champions. Dobbiamo parlare partita dopo partita e ritrovarci, dirci le robe in faccia ed uscire da questo momento qua. Per me è difficile venire qua e parlare, avevo visto la squadra che mentalmente stava bene ma oggi non ho visto nulla di quello che abbiamo fatto".
"Squadra in ritiro? Decisione che ha preso la squadra, non possiamo sottovalutare nulla. Bisogna guardarci in faccia e stare insieme, dirci quello che dobbiamo dire, sfogarsi. In questo momento non basta tutto quello che stiamo facendo. In questo momento sarebbe facile dirti il problema è le multe o non multe. La squadra si allena con qualità, stanno dando tanto. E' una squadra che deve ritrovare entusiasmo e voglia. Vedo tante volte che un giocatore che ci punta, siamo in cinque, e lo portiamo fino agli ultimi metri, non annusiamo il pericolo. Bisogna pensarci prima, prepararsi prima. Non basta solo allenarsi, è la partita che ci giudica, questa è una squadra che deve cominciare a dirsi le cose in faccia. Ho giocato per anni con gente che mi stava antipatica, ma in campo davo tutto. Tirare pugni sul tavolo non serve, bisogna farsi un esame di coscienza e capire come uscire dalle difficoltà. Alla fine tieremo le somme e vedremo se qualcuno ha perso l'entusiasmo, qualcuno non vuole rimanere, qualcuno è ferito dalla questione delle multe. Ognuno sembra che va dove gli pare. Penso di avere in mano una squadra forte, la mia preoccupazione è quella di come far uscire questi giocatori e farli esprimere bene come hanno fatto per tanti anni. Tanti giocatori non sono abituati a giocare in una classifica così, oggi dobbiamo giocare col coltello tra i denti, essere pronti ad aiutare il compagno, e questo al momento ci manca".