03 Agosto 2003 -- Ancora una volta polemiche e dubbi coinvolgono la società partenopea dopo la pubblicazione sul Corriere della sera di un articolo che formulava dubbi sulla reale consistenza finanziaria della Sbc, e quindi sulle garanzie presentate dal Napoli. La società, il cui capitale sociale è di 500.000 euro,ha sede a Civitanova Marche ed ha reso possibile, attraverso le proprie fidejussioni non solo l'iscrizione della squadra azzurra ma anche di Roma e Spal.
In risposta alle accuse è subito intervenuta la Covisoc che nella persona del professor Pescatore, presidente dell'ente, ha così dichiarato "Dai riscontri svolti secondo quanto nei poteri della Commissione la situazione della Sbc risulta regolare". In particolare la Covisoc aveva chiesto informazioni alla Banca d'Italia, ricevendo come risposta che la Sbc è regolarmente iscritta all'elenco 107 depositato presso l'Istituto centrale: si tratta di un gruppo di società autorizzate a operazioni del genere, le quali inoltre, ove non sussistessero requisiti sufficienti a garantire le fidejussioni, hanno la facoltà di riassicurarsi presso società di dimensioni finanziarie più estese, ovvero quelle iscritte all'elenco 106.
Ulteriori controlli erano stati presi d'iniziativa della Covisoc attraverso controlli e contatti con la società marchigiana via internet. Anche questi avevano dato riscontro positivo.
Chiamata in causa anche la società partenopea ha risposto in modo chiaro e determinato alle accuse ribadendo l'assoluta regolarità delle operazioni effettuate.
"Nella lunga querelle che ha preceduto la pubblicazione del calendario di serie B il Napoli, pur chiamato in causa ripetutamente e sempre indebitamente da dirigenti di altre società e non solo di società, è rimasto estraneo e sereno -è scritto nel comunicato - nella sua operatività. Di fronte a questo nuovo attacco il Napoli ritiene colma la misura, respinge ogni insinuazione, lo considera solo un ennesimo tentativo di disturbo, strumentale ad una ipotizzata lotta di potere che non gli appartiene e dalla quale vuole mantenersi lontano. La società si augura che i tentativi di creare confusione fine a se stessa in questa delicata fase che attraversano il calcio italiano e le sue istituzioni si ribaltino su chi ha contribuito a diffonderli"