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Caso Catania
Attesa per conoscere la composizione della serie B, la soluzione è ancora lontana, stesura dei campionati a rischio

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30 Luglio 2003 -- Serie B a 20 squadre, come previsto dai regolamenti e come vorrebbe la giustizia sportiva, o ridisegnata a 21 (se non addirittura a 24), secondo i diktat di quella amministrativa? Tra domani e giovedì il mondo del calcio cercherà almeno di avvicinarsi alla soluzione del garbuglio di ricorsi e controricorsi, sentenze ed ordinanze, reclami e proteste generatosi intorno al caso-Catania. Se ne occuperà il Consiglio federale straordinario, preceduto da una Assemblea di Lega di A e B, entrambi in programma a Roma.

Ma appare molto difficile che possa essere rispettata la data del 31 per la compilazione del calendario. A complicare ulteriormente la vicenda, è intervenuto il Tar di Salerno riammettendo con riserva la Salernitana in B, fino alla camera di consiglio fissata per il 24 agosto. E subito il presidente granata Aliberti ha chiesto che Lega e Federcalcio si adeguino al provvedimento. "Ci attendono giornate molto delicate, ma siamo ancora lontani dall'epilogo - è la previsione del vicepresidente della Lega Antonio Matarrese - L'Assemblea dovrà decidere chi comanda nel calcio italiano: se la magistratura e altri personaggi che hanno perso autorevolezza o il motore del professionismo, che però deve essere tenuto in efficienza".

Insomma, il calcio è atteso ad una "verifica dello stato dell'unione, per dirla all'americana, che chiarisca -sostiene ancora Matarrese - se veramente abbiamo voglia di difendere la nostra autonomia e se ci sono gli uomini giusti per farlo". Intanto il neo vicepresidente di Lega nonchè presidente del Cagliari, Massimo Cellino, alla vigilia dell'assemblea conferma la sua posizione: "20 squadre in B e 18 in A, e che Carraro si impegni per dare la minima credibilità al calcio. Se ciò non avvenisse siamo disposti a combattere per i nostri diritti, per ridare giustizia al calcio".

Quanto al provvedimento del Tar di Salerno, per esprimere la sua disapprovazione Cellino si affida ad un paradosso: "Allora io chiederò al Tar di farmi andare in serie A, perchè merita più il Cagliari di stare in A che la Salernitana in B. Purtroppo sta diventando una cosa poco seria. E' ora che i giudici la smettano di fare i tifosi". Ai quali, invece, non si può chiedere di non essere più tali. Ed infatti a Roma sono attesi anche loro. In particolare quelli del Catania, che in almeno mille si stanno preparando per la 'trasferta' più importante, giovedì, quando faranno sentire la loro voce per sostenere la richiesta della famiglia Gaucci: il Catania in serie B.

Sempre domani si riunirà a Genova il Tar della Liguria, che potrebbe decretare la riammissione in B provvisoria anche del Genoa. Il ricorso era stato presentato dal proprietario del club, Enrico Preziosi. "In questo momento siamo in C, ma se dovessero ripescarci saremmo pronti ad affrontare la serie B", afferma Mario Donatelli, neo responsabile dell'area tecnica dei rossoblù.

Giovedì poi il Consiglio federale prenderà atto delle decisioni della Covisoc. In A e B non ci sono problemi finanziari rispettivamente per Roma e Napoli, mentre in C delle 24 società (otto in C/1 e 16 in C/2) che non erano ancora in regola il 22 luglio alcune hanno ancora problemi seri. A parte l'Alzano, che non ha proprio presentano ricorso, anche la situazione di altre società, come ad esempio il Cosenza, appare abbastanza compromessa.