25 Agosto 2018 -- Ancelotti se la ride, Gattuso si mangia le mani per quello che stava per essere e non è stato, ovvero cominciare la nuova stagione con un'impresa al San Paolo. Alla fine, invece, a fare l'impresa è il Napoli, che rimonta da 0-2 e manda chiari segnali a Torino e dintorni: come l'anno scorso per lo scudetto la Juve deve guardare da queste parti. Un successo che vale tanto, sia dal punto di vista del morale che della classifica: dopo la Lazio un'altra vittoria in rimonta contro una diretta rivale. Ha dovuto sudare parecchio e se l'è vista davvero brutta il Napoli, ancora di sarriana memoria e non ancora pienamente ancelottiano.
Una cosa nuova, però, si è vista stasera al San Paolo: Ancelotti poco prima dell'ora di gioco è passato dal 4-3-3 al 4-4-2, con Zielinski prima e Mertens poi al fianco di Milik. Un chiaro segnale che il nuovo Napoli non sarà legato a un solo modulo come nel passato, ma sarà camaleontico in base agli avversari e alle fasi della partita. Gli azzurri hanno trovato pochi sbocchi nel primo tempo e a inizio ripresa, poi Zielinski e Allan sono saliti in cattedra e il vento è cambiato. L'ingresso di Mertens ha dato ulteriore pericolosità a un attacco in cui Insigne ha inciso poco. Il lavoro da fare è ancora tanto, soprattutto per quanto riguarda Hamsik: nella posizione di regista ancora non convince e il gioco della squadra ne risente.
Rimpianti e non può essere altrimenti per Gattuso, che ha a lungo accarezzato l'idea di dare scacco matto al suo maestro Ancelotti. I rossoneri, finalmente cinici sottoporta (due tiri nello specchio e due gol), giocano una gara perfetta dal punto di vista tattico per 55': squadra accorta e attenta a non dare profondità e spazio a un Napoli che in velocità può essere letale. Poi, come spesso è capitato nel recente passato, un errore rovina i piani e con il primo centro di Zielinski il Diavolo si scioglie e sparisce quasi dal campo. Bene il palleggio e la voglia di fare calcio, ma certi blackout si pagano a caro prezzo. Antichi vizi che vanno cancellati al più presto. Higuain, fischiato a ogni tocco di palla, ha inciso poco, ma i problemi sono sembrati soprattutto in mezzo al campo, con Biglia Bakayoko davvero poco convincenti. Ora c'è la Roma: l'occasione del riscatto è dietro l'angolo. (FONTE: MEDIASET )