13 Luglio 2018 -- Aurelio De Laurentiis, Carlo Ancelotti e Lorenzo Insigne hanno incontrato i tifosi azzurri per rispondere alle loro domande in un filo diretto caratterizzato da molta curiosità ma soprattutto da grandissima emozione in un Centro Congressi straripante di entusiasmo.
Queste le dichiarazioni salienti dei protagonisti:
- DE LAURENTIIS
Sul mercato e sulla rosa azzurra:
"Io rispetto tantissimo la cultura del tifoso e apprezzo tanto la vostra passione. Ma voi dovete sapere che abbiamo una rosa con calciatori che tanti Club europei ci ammirano e ci richiedono. Quando Conte mi ha chiesto Koulibaly per 50 milioni io ho detto: Antonio, abbi pazienza non lo vendo".
"Io so come gestire questo gruppo e vi dico che i top player ce li abbiamo in rosa. Una squadra non è fatta di un fuoriclasse ma è fatta da un gruppo di tanti grandi giocatori.
Non dimentichiamo che il Napoli è stata considerata la squadra che nell’ultimo decennio ha avuto la maggiore crescita in assoluto.
Attualmente cerchiamo un terzino destro per completare la rosa e lavoriamo per acquisirlo".
Su Cavani:
“Capisco il desiderio dei napoletani di rivederlo in azzurro, ma Cavani ha un ingaggio altissimo. Poi se lui avesse intenzione di parlare con me, ha il mio numero e può decidere quando vuole di esprimere una sua eventuale intenzione di tornare sapendo quali sono le nostre condizioni e le nostre possibilità. Sempre che il PSG avesse intenzione di venderlo"
Sullo scudetto sfiorato:
"Penso che il campionato scorso noi moralmente lo abbiano vinto, perché ci sono stati episodi esterni che ci hanno penalizzato. Poi magari qualche errore lo abbiamo commesso pure noi, ma non voglio riaprire certe ferite che ormai sono rimarginate".
- ANCELOTTI
Sulla sua scelta in azzurro:
"La trattativa per venire a Napoli, pertanto, è stata molto breve. De Laurentiis e Chiavelli mi hanno detto che cercavano me e io ho risposto che sarei stato felice di allenare il Napoli. Ci siamo trovati d'accordo in un attimo".
I tifosi sognano anche guardando il suo palmares:
"Spero di essere apprezzato dai tifosi innanzitutto per il mio lavoro, so benissimo quali sono le aspettative dell’ambiente, so qual è il valore del Club e della squadra. Ho accettato questa sfida perché c’è una Società che da 12 anni è sempre stata in crescita, con un gruppo di calciatori che in questi anni sono diventati sempre più forti e consapevoli. E poi cè la grande passione di Napoli che mi dà tanto entusiasmo. Sono convinto che sarà una splendida esperienza per tutti".
Ritiene la squadra sufficientemente competitiva?
"Che il Napoli sia competitivo non devo dirlo io, lo dice il campionato passato con i 91 punti conquistati. Magari c’è da migliorare in Europa ma sono certo che margini di maturazione ce ne siano".
"So che il Napoli non ha il fatturato di Real Madrid e Bayern Monaco e mi rendo perfettamente conto delle esigenze e delle strategie. Ci siamo mossi in piena armonia e sinergia con la dirigenza e con il Presidente. Un allenatore per me deve essere aziendalista perché è con la sua azienda e con il suo Club che deve relazionarsi quotidianamente.
Il gruppo è solido, sano e composto da ottimi giocatori"
L’anno scorso si è detto che il Napoli abbia perso lo scudetto in albergo. Che ne pensa?
“Nel calcio capita. Il fattore psicologico è importante nel calcio. Capita che si possa perdere la Coppa dei Campioni vincendo 3-0 il primo tempo, come è accaduto a me. E può capitare di perdere uno scudetto per una questione mentale. Appartiene all’imprevedibilità del calcio. Non c'è sempre una spiegazione”.
Su Hamsik centrale:
“Penso che Marek possa anche fare il regista, credo che abbia qualità e freschezza per interpretare quel ruolo. Lo stiamo provando in quella posizione e poi abbiamo anche Diawara che ha grandi doti, quindi possiamo avere più soluzioni”.
Quali saranno le caratteristiche del suo Napoli?
"Io non sono venuto a Napoli per fare rivoluzioni. La squadra è già collaudata, conosce a memoria certi meccanismi ed ho trovato calciatori preparatissimi. Da parte mia penso che bisogna solo regolare qualche dinamica, fare in modo che si sentano tutti coinvolti. Credo che durante una stagione la rotazione degli uomini sia fondamentale per far sì che il motore vada a pieni giri. Oltretutto abbiamo anche dei giovani di talento da valorizzare. Anche perchè mi auguro e credo che giocheremo molte partite su tutti i fronti. Questo è il nostro obiettivo per ora..."
- INSIGNE
"Io sono certo che Ancelotti ci darà una mentalità vincente e basti vedere la sua carriera. Con lui sono sicuro che faremo anche tanta strada in Europa. Credo che insieme a lui potremo percorrere parecchia strada".
"L’anno scorso non siamo stati fortunati, abbiamo perso il campionato nel finale, ma adesso dobbiamo guardare avanti perché ci stiamo preparando alla nuova stagione con tanta voglia e tanto entusiasmo".
In sala c'è un tifoso che dice che il vero top player del Napoli è Insigne. Lorenzo sorride e ringrazia. Poi una tifosa confessa il suo amore per lui. Risultato: una dedica sulla maglia azzurra ed un abbraccio sul palco che resterà nei più bei ricordi. Attimi emozionanti di una serata che ha regalato tanti brividi e tanta gioia al popolo azzurro nella fantastica cornice della Val di Sole.