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23 Luglio 2003 -- Il Coni anticipa dalle 16.00 alle 14.00 la riunione prevista per oggi di Giunta e Consiglio Nazionale. Si dovrà affrontare il caso Catania e il presidente Petrucci riferira' al ministro del Beni Culturali, Giuliano Urbani ed al sottosegretario Mario Pescante sulla "preoccupante situazione che si e' determinata negli ultimi giorni e che rischia di minare seriamente quelle certezze di autonomia sul quale lo sport italiano ha fondato la propria attivita' e costruito una storia fatta di grandi risultati tecnici ed organizzativi". Con il presidente del Coni Gianni Petrucci ci saranno anche Adriano Galliani e Franco Carraro, rispettivamente presidente della Lega calcio e della Figc. Vertice decisivo per la sorte dei campionati di calcio della stagione 2003-2004. La soluzione più probabile in queste ore resta quella con una serie B a 24 squadre ma dietro questa scelta c'è comunque la necessità per gli organi sportivi di recuperare una propria autononia ed indipendenza, soprattutto la garanzia che cose del genere non si ripetino più.
La soluzione del caso Catania arrivera', quindi, salvo ripensamenti dell'ultima ora, domani, nell'ufficio del ministro Urbani. Nell'antico palazzo al centro di Roma dove sono stati convocati Franco Carraro e Adriano Galliani. Saranno loro che rappresentano il calcio a dover proporre la soluzione. Sarà allargamento della serie B a 24 squadre? Tutte riammesse le retrocesse, a cominciare dal Catania. Preziosi e' gia' pronto a festeggiare, Marotta incrocia le dita. Per Luciano Gaucci: "Quella delle 24 squadre e' la soluzione piu' logica per evitare che il calcio vada a rotoli, ma e' una soluzione buona solo parzialmente: non e' possibile che chi ha ragione alla fine si ritrovi ad avere torto. Abbiamo subito danni a tutti i livelli: come campagna acquisti, come spese, come tutto... Non possiamo subire i danni fatti da Carraro. Se ne deve andare". Per Gaucci le dimissioni di Carraro sono l'unico modo certo per uscire dall'impasse: "In 40 anni di calcio - dice - non avevo mai visto un caos di questo genere. E tutto per colpa di questo signore che si vuole tenere stretta la poltrona. Ma ora la poltrona non e' piu' salda. Se ci fosse dignita' se ne andrebbe. D'altra parte con che spirito si puo' affrontare un campionato sapendo che c'e' uno che prima ha fatto la guerra a Sensi, poi a Preziosi e poi a noi? Questo non e' un uomo sereno". La vicenda Catania non e' ancora finita ma Gaucci gia' sposta in avanti l'obiettivo: "Sappiamo tutti che Carraro e' un vendicativo -afferma - lo abbiamo visto con Preziosi che quando ha protestato si e' visto mandare in B con il Como ed in C con il Genoa - continua - e lo stesso era successo a Sensi, che aveva una squadra da scudetto ed e' arrivato al 12/o posto prima che Carraro decidesse di allentare la presa. In realta' Carraro e' in federcalcio solo per fare quello che fa comodo a lui. Quando ci sono certi intrecci di interessi tutto diventa complicato. Un presidente di federazione non si comporta come lui".
Intanto, nel pomeriggio di ieri, il Comitato Interparlamentare per lo sport in merito alla vicenda Catania calcio ha espresso, in una nota del presidente Angelo Sanza "l'assoluta disponibilita' a farsi carico del problema, nel caso in cui si renda opportuno un coinvolgimento parlamentare onde favorire una soluzione di buonsenso per il presente che possibilmente avvii la riforma dei calendari per il futuro. E' comunque giunto il momento che si ponga fine ad una incomprensibile 'querelle' che danneggia il calcio e il mondo dello sport".
Il Caso - Catania coinvolge anche il Codacons. Dopo continue segnalazioni e lamentele giunte da tifosi inferociti ai telefoni del Codacons Sicilia, i legali dell'Associazione hanno presentato un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania, chiedendo di accertare, nei confronti dei componenti della Figc e della Caf, eventuali reati come: abuso d'ufficio, omissione di atti d'ufficio e inosservanza dei provvedimenti d'autorita'. A presentare l'esposto - denuncia, l'avvocato Isabella Altana, dell'ufficio legale penale del Codacons Sicilia: "la concatenazione degli avvenimenti, - spiega- la cronologia degli stessi e le dichiarazioni dei massimi responsabili della Federazione, fanno intravedere un comportamento che merita un approfondimento giudiziario. E' stato possibile riscontrare nell'ingarbugliata vicenda una certa arbitrarieta' e forse una volonta' di danneggiare la squadra abusando dei poteri inerenti la specifica funzione. In tal senso - dice l'avvocato Altana - vanno interpretati i pronunciamenti contrari agli interessi del Catania calcio, adottati senza riscontro alcuno nelle norme di legge o regolamenti, provvedimenti che non sembrano rientrare in alcuna sfera di discrezionalita' dell'organo federale. Deve essere quindi la magistratura - conclude Altana - ad indagare e fare chiarezza, stabilendo se e' stato messo in piedi un meccanismo persecutorio, ovvero se tutto puo' essere ricondotto ad un normale sviluppo delle controversie in ambito calcistico".