10 Febbraio 2018 -- L'ottava sinfonia consecutiva suonata in campionato dal
Napoli è finita in standing ovation. Dopo il timore iniziale, lo spavento firmato ancora una volta da De Vrij come lo scorso settembre all'Olimpico e un primo tempo complicato, gli azzurri di Sarri hanno condotto un concerto tecnico-tattico che ha spazzato via il coraggio della Lazio. Un
4-1 senza appello, un ko tecnico che vale il primato in classifica e lo stupore di chi, dopo quarantacinque minuti passati lontano da Strakosha, non avrebbe mai pensato di assistere a una passerella da tappeto rosso nella ripresa, con Sarri in tribuna dopo l'espulsione e Zielinski al posto dell'acciaccato Hamsik. Banale e complicato capire dove inizino i demeriti dei biancocelesti e i meriti di questo Napoli, quasi ingiusto per quanto messo in mostra nel secondo tempo. Certo è che la benzina della Lazio, dell'ottima Lazio del primo tempo, è finita troppo presto per poter sperare di uscire indenne dal
San Paolo. Del resto la scelta di Simone Inzaghi di proporre una squadra aggressiva su ogni pallone ha dato i suoi frutti nella prima parte di gara, con contrasti decisi e quasi al limite e pressione su tutti i portatori di palla nonchè la classica applicazione in fase difensiva. Risultato, dopo aver sbloccato immediatamente il match con l'inserimento di
De Vrij su cross di Immobile, al Napoli sono state concesse solo un paio di conclusioni velleitarie e in pallonetto a Insigne. Fino al blackout del minuto 44, quando Jorginho ha saputo imbucare
Callejon davanti a Strakosha per il gol del pareggio, il quarto nelle ultime cinque sfide contro la Lazio per lo spagnolo. Di fatto il sipario fatto calare sulla partita dei ragazzi di Inzaghi.
Nella ripresa infatti la Lazio ha avuto un crollo mentale e fisico che non ha lasciato scampo. Dominati in lungo e in largo dal centrocampo tecnico del Napoli, l'inserimento di
Zielinski al posto dell'acciaccato Hamsik ha dato qualità e velocità nelle combinazioni palla a terra. Occasioni a pioggia fin dai primi minuti con il tiro a giro di Insigne fuori di poco, fino all'episodio decisivo: il cross di
Callejon in mezzo all'area
deviato nella propria porta da Wallace. Giusto il tempo di risistemarsi che è arrivato anche il terzo gol con il tiro di
Mario Rui deviato da Zielinski in porta spiazzando Strakosha e dando il via a discussioni fantacalcistiche senza fine.
Il monologo napoletano invece è stato indiscutibile, esaltato dal palleggio e dalle verticalizzazioni, sublimato dall'azione del quarto gol creato da Insigne, Jorginho e ancora Zielinski fino all'assist al bacio del polacco per
Mertens. La carezza d'esterno del belga è una delizia che conferma il Napoli come prima forza del campionato. Anche in una serata che sembrava complicata, difficile, da paura. E che invece si è trasformato appunto nell'ottava sinfonia consecutiva in campionato. Per la Lazio, invece, è notte fonda: la terza sconfitta di fila preoccupa; la benzina terminata dopo un tempo, forse di più¹.