11 Luglio 2003 -- "La giustizia ordinaria non deve intervenire nelle questioni sportive", con questo presupposto il giudice ordinario, Loredana Nazzicone, della III sezione del Tribunale civile di Roma ha dovuto respingere il ricorso presentato dal Venezia e dal Napoli, dando però in sostanza il via libera all'organo collegiale del Coni.

Sia il Napoli che il Venezia, infatti, avevano chiesto l'intervento del giudice per "accertare il diritto ad accedere alla giurisdizione della camera arbitrale del Coni". Per il giudice questo ricorso è ammissibile, in quanto ha riconosciuto che nella questione "primo giudice è proprio l'organismo arbitrale. Napoli e Venezia dunque hanno tutto il diritto di rivolgersi alla Camera del Coni".

In sostanza il giudice rigetta il ricorso in quanto non si ritiene competente sulla materia e proprio sottolineando questo fa capire che anche altri organismi di giustizia che non siano quelli dell'ordinamento sportivo, non sono competenti. Sta ora all'arbitrato, il cui collegio potrebbe essere scelto nelle prossime ore, stabilire se il ricorso presentato da Napoli, Venezia e Siena per annullare la sentenza della Caf che dava la vittoria a tavolino al Catania può essere accolto.

Ora, se il colleggio dell'arbitrato del Coni, dovesse giudicare ammisibile il ricorso presentato dalle tre società, lo stesso dovrà entrere, poi, nella questione in via definitiva, stabilendo, di fatto, se il Catania (ad oggi riammesso a tutti gli effetti nella serie cadetta) deve restare in serie B o retrocedere in C1, riportando così il torneo a venti squadre. Per il momento l'unica cosa certa è che la soluzione del 'caso Catania' è ancora lontana.

In serata è giunta la notizia che Lamberto Cardia, presidente della Camera di conciliazione e arbitrato del Coni, ha tenuto una riunione dell'organo di giustizia del comitato olimpico, che ha cominciato ad analizzare i documenti pervenuti finora. I lavori sono stati momentaneamente sospesi e proseguiranno lunedì mattina.