15 Febbraio 2017 -- Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, a poche ore dalla sfida di Champions League contro il Real Madrid, ha concesso un’intervista al quotidiano Il Mattino; ecco quanto dichiarato: “A Napoli devo aspettare che maturino certe opportunità per decidere se trasformare il San Paolo in uno stadio modello, con tutti gli ostacoli burocratici che ne deriverebbero, o se invece costruire un nuovo impianto, per esempio a Bagnoli, una volta effettuata la bonifica. Su Bagnoli c’è solo il problema di procedere alla bonifica. Certo, con la caduta di Renzi, tutto si è rallentato. Ma una cosa è certa: non è il San Paolo la soluzione finale”.
SARRI – “E’ quello che si dice uno scienziato del calcio. Se penso oggi che, quando l’ho preso, alcuni gruppi delle curve, per fortuna non tutti, mi hanno contestato con gli striscioni allo stadio, mi viene da ridere. L’ho scelto e dico: a ciascuno il proprio mestiere. Alla fine della stagione con grande serenità verificheremo qualche eventuale errore, se ci sarà stato, e ci convinceremo a cambiare qualche modalità di impiego dei giocatori nel campionato successivo. Ma questo deve nascere da una relazione dialettica, non da un’imposizione”.
MARADONA – “Ho offerto il ruolo di ambasciatore del Napoli nella prospettiva di aprire accademie azzurre nel mondo. Aspetto di sapere che cosa deciderà, anche alla luce del nuovo ruolo che la Fifa che gli ha attribuito. Stiamo discutendo, chi vivrà vedrà”.
REAL MADRID – “Sì, è una partita storica, e potrei uscirmene con un luogo comune, dire per esempio che in una gara così il risultato è imprevedibile, ma voglio guardare le cose da un dettaglio. E quel dettaglio è Maradona. Sento, spero che lui nello spogliatoio, oggi, prima del fischio d’inizio, possa creare il sentiment giusto per far scattare una cazzimma senza precedenti. Perché una cazzimma così ci serve”.