Il Tar blocca la Figc ed il Coni Intimato il reintegro del Catania in B, bloccato l'arbitrato del Napoli, Coni e Figc si uniscono per difendere l'autnomia sportiva
05 Luglio 2003 -- Questa volta Coni e federcalcio si sono unite nel giudicare e condannare una palese invasione di campo il nuovo intervento del Tar Sicilia. Con un provvedimento urgente, infatti, il tar siciliano ha nuovamente intimato, entro la mezzanotte di oggi, "l'immediato adempimento spontaneo dell'ordinanza cautelare" che dà la vittoria al Catania nella partita con il Siena e di conseguenza la sua iscrizione alla serie B, minacciando in caso contrario un nuovo intervento del commissario ad acta per dare esecuzione all'ordinanza.
Ma non solo: ha in pratica vietato ogni intervento "attuale e futuro" sul caso Catania davanti alla Camera di conciliazione e arbitrato del Coni. Uno stop preventivo alla richiesta di arbitrato presentata da Napoli e Siena all'organismo del Coni contro la sentenza della Caf che aveva dato ragione al Catania.Una richiesta a cui la Figc aveva aderito e che sarebbe probabilmente stata discussa nei prossimi giorni.
Un "provvedimento abnorme", secondo la Figc, una lesione dell'autonomia dello sport contro cui il presidente del Coni, Gianni Petrucci, ha chiesto l'intervento del ministero vigilante, lo stesso ministero di cui è sottosegretario Mario Pescante che il Tar siciliano vuole invece commissario ad acta per fare eseguire la sua ordinanza. Con il suo decreto urgente di oggi, il tribunale amministrativo ha in pratica dimostrato di non credere alla buona fede delle delibere adottate il primo e il due luglio dalla Giunta e dal consiglio federale per cancellare la sentenza della corte federale.
Il presidente del Tar Vincenzo Zingales ordina invece nel suo decreto urgente che Figc e Coni eliminino "dal mondo giuridico tutti i provvedimenti sostanzialmente contrastanti con il ripetuto giudicato cautelare ed altresì elusivi dello stesso. E in particolare tutti gli atti endoprocedimentali o preparatori finalizzati alla nomina e alla effettuazione degli arbitrati.
"In questo modo il Tar sta facendo capire - commenta la Figc - non soltanto di voler decidere i risultati delle partite, ma anche di voler precludere alle altre società l'esercizio dei loro diritti, impedendo ad esse il ricorso all'arbitrato sportivo". Il Coni, d'altra parte, nel suo appello al ministero vigilante, parla di "provvedimento che invade pesantemente l'autonomia dell'ordinamento sportivo non riconoscendo evidentemente i provvedimenti adottati dal Coni e dalla stessa Figc".
Giunta Coni e consiglio Figc sono stati nuovamente convocati d'urgenza sulla vicenda rispettivamente per il 7 e il 9 luglio, ma nel frattempo dalla mezzanotte di oggi Pescante dovrebbe dare esecuzione forzata alla sentenza: "un problema rigorosamente giuridico", s'è limitato a giudicarlo in attesa di leggere la nuova ordinanza del Tar.
A cantare vittoria è ancora una volta il Catania: "Ci volevano costringere ad accettare la loro trappola dell'Arbitrato: con la Figc che difende il Catania, dopo che lo attaccato duramente in tutte le sedi, contro il Napoli, che non ha titolo ad intervenire perchè, come ha detto la Caf al Venezia, non sono coinvolti direttamente nel caso Martinelli. Nella trappola della Figc - sottolinea il presidente Gaucci - non c'è caduto il Catania, ma neanche il presidente del Tar Sicilia, che, con chiarezza, ha ribadito che la Serie B per la nostra società deve essere certa, senza inganni. Perchè - conclude Gaucci - tutta l'opinione pubblica l'ha capito: il Catania ha ragione ed è vittima di un sopruso".
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