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Higuain firma il record e allontana la Juve
Ventiquattro gol in altrettante giornate di campionato per il Pipita che su rigore regala l'ottava vittoria consecutiva agli azzurri, record storico.

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07 Febbraio 2016 -- NAPOLI - Più forte della frustrazione, per il pullman parcheggiato dal Carpi a difesa della porta di Belec; più forte della rabbia per gli evidenti torti arbitrali subiti, con un rigore solare non assegnato nel primo tempo e un gol regolarissimo di Callejon nella ripresa annullato per un offside inesistente; più forte della tensione che sale con i minuti che passano senza riuscire a sbloccare il punteggio: è il Napoli costruito da De Laurentiis che vuole lo scudetto, è il Napoli che sogna il campionato con i ventiquattro gol in ventiquattro giornate di Higuain, tiranno del gol, è il Napoli di Sarri che gioca a calcio come forse mai aveva fatto nella sua storia e che la riscrive, dominante e implacabile, centrando il record dell'ottava vittoria consecutiva per presentarsi alla sfida con la Juve ancora davanti ai bianconeri, ancora capolista, ancora padrona della Serie A, giorno dopo giorno, all'improvviso.

CATENACCIO CARPI, PENALTY SU CALLEJON - Juventus-Napoli è già iniziata e si percepisce nella carica del San Paolo, ma di fronte c'è ancora un ultimo ostacolo: il Carpi si presenta in campo prevedibilmente abbottonato fino al collo di Belec, con Mancosu e Lasagna abbandonati davanti a sfruttare qualche miracolo, visto che il possibile e anche l'impossibile era già stato fatto all'andata con lo 0-0 a Modena.




Dominio Napoli, Higuain il più attivo nel primo quarto d'ora per poi lasciare la scena a Callejon che reclama un penalty e va più volte vicino al gol del vantaggio senza trovare la porta. La squadra di Castori e il suo catenaccio vecchia maniera regge i colpi fino all'intervallo, sfruttando anche l'assenza di Jorginho che Valdifiori non riesce a sostituire a livello di velocità e qualità del gioco.

HIGUAIN INESORABILE. ORA LA JUVE - Riparte l'assalto, il fortino Carpi cede dopo sei minuti: illumina Hamsik, ferisce Higuain, ma tutto fermo perché il fischio di Doveri toglie al Napoli quanto gli spetta, in nome di un fuorigioco che non c'era a prima vista e non c'è neanche dopo i vari replay.



Sale ovviamente il nervosismo, mentre l'arbitro spedisce Bianco negli spogliatoi per un secondo giallo contestato. Sarri butta dentro Mertens, Castori Daprelà: la differenza la fa quest'ultimo, stendendo platealmente Koulibaly in area per il fischio che Doveri stavolta indovina. Dal dischetto, senza pensarci un attimo, ci va il capocannoniere della Serie A, il numero 9 che sogna tutta Europa e che il Napoli si gode: è destro a fil di palo, è inevitabile, è il 24° gol in altrettante giornate, è la rete che vale l'ottava meraviglia, è il Pipita che un gol alla volta si avvicina all'altro argentino che ha fatto la storia con le sue magie. E che ora punta spietato Torino, perché non è solo Allegri a pensare che l'albo d'oro valga più di ogni record.

A cura di Vladimiro Cotugno (Fonte:CdS))