20 Dicembre 2015 -- Ennesimo esame di maturità superato per il Napoli, che esce nel migliore dei modi dal momento di appannamento (un solo punto tra Bologna e Roma) ed espugna uno dei campi più ostici dell'intera Serie A, quello di un'Atalanta che conferma di meritare elogi e posizione di classifica a dispetto del ko. In una partita tutto sommato equilibrata nella prima ora di gioco, la differenza la fa ancora Gonzalo Higuain: il Pipita si sblocca nella ripresa, dopo aver fallito qualche gol di troppo, e segna le due reti che lo portano a quota 16 in classifica cannonieri, oltre a valere i tre punti. Prima del doppio sigillo dell'argentino, era stato Hamsik a sbloccare il risultato dal dischetto, ma l'Atalanta aveva subito reagito con Gomez.
SARRI COI TITOLARISSIMI, REJA SENZA SPORTIELLO - Nonostante il rientro di Gabbiadini e le ottime prove di Mertens e Valdifiori contro il Verona, Maurizio Sarri resta fedele al suo credo, confermando quella che ormai considera la formazione-tipo: Jorginho è regolarmente in cabina di regia, mentre Callejon e Insigne sono le due ali al fianco di Gonzalo Higuain. Qualche problema in più per Reja che, oltre alle squalifiche di Cherubin e Kurtic, deve fare i conti anche col forfait dell'ultim'ora di Sportiello: febbre per il portiere che parò un rigore al Pipita lo scorso anno, tra i pali c'è Bassi. Nessuna sorpresa in avanti, invece, con l'ex Denis (bestia nera del Napoli, punito sei volte nelle precedenti dieci occasioni) supportato da Moralez e Gomez.
REINA DUE VOLTE DECISIVO NEL PRIMO TEMPO - L'avvio di gara promette subito una partita scoppiettante, con un intervento decisivo di Reina su Moralez dopo meno di due minuti di gioco. Il Napoli tiene più a lungo il pallone e crea il maggior numero di azioni pericolose, ma gli attaccanti partenopei (Higuain su tutti) sembrano avere le polveri bagnate. Bassi non ha bisogno di strafare per tenere inviolata la propria porta, al contrario del suo collega spagnolo, costretto a sfoderare il meglio del suo repertorio sul siluro di Cigarini prima del riposo.
GOMEZ RISPONDE AD HAMSIK, POI COLPISCE HIGUAIN - La partita si sblocca nella ripresa: Higuain fa suonare l'allarme in area atalantina dopo cinque minuti, un altro giro di lancette e De Roon lo anticipa di mano in area. È rigore, il primo della stagione per gli azzurri, e lo trasforma Hamsik col brivido, visto che il pallone sbatte sulla traversa prima di rimbalzare oltre la linea bianca. L'Atalanta, però, non ci sta e risponde dopo soli due minuti: Denis lavora il pallone in area e lo lascia all'accorrente Gomez, che batte Reina con un preciso destro dal limite. Sull'1-1, è ancora Higuain a caricarsi sulle spalle il Napoli, sfiorando il gol al 13′ e trovandolo poco oltre il quarto d'ora: il quindicesimo sigillo del Pipita arriva su azione da calcio d'angolo, dove la prepotenza fisica dell'argentino vanifica la marcatura del pur volenteroso De Roon, prima della zuccata vincente.
AZZURRI IN 10 MA IL PIPITA FA 16 - Insigne va vicino al terzo gol con un tiro da fuori, prima dell'ormai classica staffetta con Mertens, ma l'Atalanta macina gioco e metri a caccia del pareggio. Sembra facilitare il compito agli orobici l'espulsione di Jorginho, ammonito due volte nel giro di tre minuti, ma il Napoli si chiude a riccio e non lascia spazi agli attacchi degli uomini di Reja. In una situazione simile, a dispetto dell'inferiorità numerica, non possono che esaltarsi i contropiedisti azzurri, e allora è Hamsik a lanciare Higuain all'85′, per la galoppata che porterà l'ex Real a firmare il definitivo 1-3. A quel punto, Sarri decide di far riposare il suo bomber, inserendo Maggio per un finale tranquillo, e i fischi di paura dell'Atleti Azzurri d'Italia si trasformano in applausi per l'argentino.
MAREKIARO MANCA IL POKER - Le emozioni non finiscono qui, perché il subentrato Mertens ha fame di gol e Paletta, nonostante l'invito di Reja a tenere i nervi saldi, ferma il belga in area guadagnandosi il decimo rosso della stagione nerazzurra. Si presenta nuovamente sul dischetto Hamsik, stavolta però lo slovacco spara oltre la traversa. Finisce così, con un 3-1 che non ridimensiona quanto di buono fatto dall'Atalanta finora ma conferma il salto di qualità fatto dal Napoli in questa stagione: andare a vincere a Bergamo, anche in un momento di evidente stanchezza, non è impresa da tutti. D'altro canto, la sosta arriva come manna dal cielo, per una squadra che ha evidente bisogno di rifiatare, in vista di una lunghissima volata-scudetto.
di ARMANDO OSSORIO (FONTE: REPUBBLICA.IT)