18 Ottobre 2015 -- Se affrontasse sempre le big della Serie A, il Napoli forse non avrebbe rivali nella corsa scudetto. La squadra di Sarri batte 2-1 la Fiorentina nello scontro diretto del San Paolo, al termine di una partita bellissima, tattica nel primo tempo e senza un minuto di respiro nella ripresa. Segna Insigne, ancora una volta immenso, poi pareggia Kalinic; a decidere è una perla di Higuain: per gli azzurri è la terza vittoria di fila, la quarta negli scontri diretti stagionali (prima avevano messo ko Lazio, Juventus e Milan). Ma soprattutto la grande sfida dell'ottava giornata di campionato dice che è il Napoli una delle candidate più autorevoli per il titolo: ha qualità e gioca un gran calcio, e ora è a soli tre punti dalla capolista viola, che non esce però ridimensionata.
ATMOSFERA DA BRIVIDI - Il big match di domenica pomeriggio riporta alla mente il calcio di una volta, quello senza anticipi né posticipi. Allo stadio c'è un'atmosfera unica, da brividi: gradinate piene di gente e tifo continuo della curva napoletana.
LE SCELTE DEI TECNICI - Sarri non molla il 4-3-3, il modulo che sta esaltando le qualità dei suoi calciatori. Jorginho è il regista, Allan e Hamsik le mezzali, in avanti spazio a quello che è ormai diventato il tridente titolare: Insigne, Higuain, Callejon. La Fiorentina risponde con il 3-4-2-1: Kalinic ha smaltito l'affaticamento muscolare accusato in nazionale ed è in campo, alle sue spalle ci sono Bernardeschi e Borja Valero. Badelj preferito a Suarez a centrocampo.
L'AVVIO È VIOLA - La Fiorentina fa subito la voce grossa, senza paura. Si capisce da subito perché è in testa alla classifica: gioca con altissima intensità, pressa fino all'area avversaria e il Napoli di Sarri è costretto a subire il gioco della squadra di Paulo Sousa. La prima occasione della partita è viola, dopo 17 minuti: Kalinic si libera di un avversario con una magia e apre il gioco per Blaszczykowski, che controlla e scarica in porta di sinistro; Reina si distende, respinge e si salva.
SQUILLO INSIGNE - La risposta del Napoli è affidata alle iniziative dei singoli, come la punizione di Insigne al 25'. Il talento napoletano calcia dalla lunga distanza, l'angolo è giusto, ma la conclusione non può essere troppo potente e Tatarusanu blocca in tuffo.
GABBIA VIOLA - È uno squillo isolato perché per gli azzurri uscire dalla morsa non è facile: la Fiorentina è tutta in trenta metri di campo, sia quando attacca sia quando difende. I giocatori si muovono in perfetta sincronia, raddoppiano e triplicano, e chiudono il primo tempo con 14 palloni intercettati.
BRIVIDO HIGUAIN - Nonostante le difficoltà, prima del riposo il Napoli mette paura alla Fiorentina. Allan scappa via a Astori, che lo trattiene per la maglia, ma non riesce a fermarlo: l'arbitro Banti ferma il gioco e ammonisce il difensore viola, tra le proteste dei padroni di casa. Nell'azione seguente, Insigne mette al centro dell'area un ottimo pallone che Higuain, di testa, non sfrutta.
MAGNIFICO INSIGNE - Riordinare le idee fa bene alla squadra di Sarri, che torna in campo più determinata e dopo cinquanta secondi trova il vantaggio grazie all'eroe di San Siro, Lorenzo Insigne. La palla in profondità di Hamsik è splendida, l'attaccante brucia Tomovic sullo scatto e con il destro mette il pallone dove Tatarusanu non può arrivare. È il suo sesto gol in campionato.
Al San Paolo il clima si fa ancora più incandescente. La partita cambia, il Napoli spinge e ha un paio di occasioni per raddoppiare con Albiol (colpo di testa fuori di poco) e Callejon. Sarri toglie dal campo Insigne, che non è al meglio, e inserisce Mertens: tutto lo stadio è in piedi ad applaudire l'autore della rete.
KALINIC, ERRORE POI IL GOL - La Fiorentina è ferita, ma ha il grande merito di non accusare il colpo, di restare in partita nonostante il buon momento degli azzurri. In contropiede, la squadra di Sousa sfiora il pareggio con Kalinic: Reina si supera con un'uscita alla disperata sui piedi dell'attaccante croato. Al secondo tentativo però l'ex del Dnipro fa centro, ancora una volta lanciato in profondità con il portiere in uscita: stavolta, di sinistro, riporta la partita in parità. È il 72'.
CI PENSA HIGUAIN - Non c'è un attimo di respiro, le squadre non si accontentano del pari e i rovesciamenti di fronte avvengono con un ritmo frenetico. E quando la tecnica prende il sopravvento sulla tattica il Napoli può far valere la maggiore qualità dei propri attaccanti e dopo appena tre minuti è ancora avanti. Scambio Mertens-Higuain, con l'argentino che solo davanti a Tatarusanu non sbaglia di sinistro. La grande festa del San Paolo può ricominciare, Reina carica i tifosi con un'esultanza rabbiosa, senza freni. Il Napoli è quarto in classifica, a tre punti dai viola. Per lo scudetto la squadra di Sarri c'è.
FONTE: CORRIEREDELLOSPORT