23 Giugno 2003 -- "Per salvare il Napoli il signor Carraro ha commesso questo sopruso di andare alla corte federale. Io non ho nulla contro il Napoli, io dico che deve essere salvato, ma troviamo un'altra formula: non è che tu uccidi me per salvare il Napoli". Queste le dichiarazioni espresse dal patron del Catania (e presidente del Perugia) Luciano Gaucci che, nel corso della trasmissione Sportitalia di Rai International, si è poi scatenato contro quello ormai considera il suo nemico numero uno, ovvero il presidente della federcalcio.
"A Carraro non frega niente - dice Gaucci - della giustizia ordinaria e di quella calcistica, e viceversa. Che cosa ha fatto? Un sopruso, come è abituato a fare lui. E' andato alla corte federale, e non ci poteva andare, così ci ha costretti a rivolgerci al Tar". Gaucci ha poi aggiunto: "se vuoi salvare il Napoli fai un altro decreto, allarghi la serie B e ripeschi il Napoli, il Venezia, chi vuoi tu...Carraro dovrebbe essere radiato - sostiene - come probabilmente lo sarà, perchè noi adesso faremo una mozione di sfiducia nei suoi confronti. Queste porcherie nel calcio non si possono fare, un presidente federale non può fare queste porcherie...".
Il Napoli, che fino a questo punto si era tenuto in un certo qual modo fuori da queste beghe di quattro soldi, oggi però non ha potutto fare a meno di replicare, visto anche l'attacco e le accuse dirette alla società partenopea.
Nel pomeriggio è infatti arrivato un comunicato stampa della società del patron Naldi: "Nella sua foga al servizio della difesa del Catania il presidente del Perugia Gaucci ha trovato modo di chiamare in causa il Napoli. Una chiamata gratuita, che probabilmente aveva il solo scopo di attirare un titolo sui giornali, che quando si usa il nome del Napoli trova più facile accoglienza".
"Dobbiamo qui ricordare e sottolineare che il Napoli si è salvato con pieno merito sul campo- continua la nota del Napoli calcio- e che le polemiche innescate da altra parte sono unicamente finalizzate a prefigurare scenari di salvezza a tavolino per chi quella salvezza non l'ha ottenuta sul terreno di gioco. Di chi sono dunque i soprusi?".
Circa il ricorso alla Corte Federale, secondo la Società azzurra "si dimentica un passaggio precedente fondamentale: il Catania era stato ammesso al ricorso Caf con una procedura assolutamente inusuale, ritenuta illegittima da molte società. Di qui il ricorso alla Corte Federale. I signori Gaucci pensassero per favore solo al Catania -conclude la nota- e non al Napoli. A meno che il Catania non ritenga di doversi poggiare sulla forza del nome del Napoli per propagandare le sue ragioni, ovvero quelle che ritiene tali".
Il caso Catania rischia di far cambiare le regole in corsa per aggiustare un pasticcio che ha la sua data d'inizio il 12 aprile scorso, quando il Siena fa giocare Martinelli: il club etneo ricorre alla disciplinare perchè il difensore non avrebbe scontato il turno di squalifica (aveva giocato con la Primavera). I giudici di primo grado respingono il ricorso, che viene invece accolto dalla caf che dà la partita vinta a tavolino al Catania. Poi la corte federale ribalta tutto e il Catania retrocede in serie B. Per la Figc fa fede la classifica, ma i siciliani non ci stanno.
Ripescaggi, blocco retrocessioni, allargamento della serie B a piu' di venti squadre. La strada invocata da molti è quella dell'allargamento della serie cadetta a 24 squadre: praticamente con il blocco delle retrocessioni e con un anticipo di quella riforma dei campionati prevista per la stagione 2005-06. Domani l'assemblea di lega affronterà la questione: molti club sono favorevoli all'ampliamento (tra questi quelli come la Salernitana che eviterebbero la retrocessione sancita sul campo in serie C) e questa ipotesi trova il sostegno anche di parlamentari e senatori. Ma tra i deputati c'e' anche chi chiede una B a 32 squadre.
In lega pero' c'e' aria di chiusura e circola la possibilità di una B a 21 squadre (le 20 piu' il Catania). Di certo sembra impraticabile la strada dello spareggio tra Venezia e Napoli.