04 Giugno 2003 -- Napoli per due giorni in silenzio stampa: dopo le dichiarazioni di ieri Davide Dionigi, la società è intervenuta a fermare le "distrazioni" di mercato in vista della trasferta decisiva di Messina.

Le dichiarazioni del bomber - che ha di fatto chiesto un adeguamento del contratto o in alternativa di essere ceduto - avevano subito provocato, già nella giornata di ieri - un duro intervento del Ds, Giorgio Perinetti: "Ad un giocatore io non rispondo attraverso i giornali. Le società rispettano i contratti dei calciatori e i calciatori devono fare altrettanto".

Il dirigente azzurro ha severamente richiamato all'ordine tutti i calciatori in vista della trasferta di Messina: "Bisogna continuare a dedicarsi alla causa del Napoli perchè la stagione non è finita. Pensiamo alla partita di Messina che non è una gara dal risultato scontato".

"Qui - ha aggiunto il Ds - non è in bilico un allenatore, un giocatore, un dirigente: qui è in bilico il Napoli e quella di sabato è la partita più delicata degli ultimi venti anni".

"Pretendo - ha concluso Perinetti - che i nostri tesserati pensino solo al Messina, poi da lunedì parleremo con tutti".
Oggi poi, è giunta la decisione del silenzio stampa, che comunque riguarda solo i calciatori, ma non i dirigenti e l'allenatore.

In realtà, se del futuro il Napoli almeno ufficialmente non deve parlare prima di aver conquistato matematicamente la salvezza, in questi giorni a Soccavo hanno tenuto banco alcune questioni del passato.

E' infatti trapelata oggi la notizia di una "agitazione" tra i calciatori del Napoli avvenuta lunedi' scorso alla ripresa degli allenamenti: guidati dai senatori dello spogliatoio, i giocatori hanno preteso un incontro chiarificatore con la dirigenza per ottenere garanzie sul pagamento degli stipendi arretrati.
Solo dopo aver ottenuto assicurazioni da parte dei dirigenti, l'allenamento (con un'ora di ritardo ) ha potuto prendere il via.

Forse, proprio questa situazione di precarietà ha indotto Dionigi a rilasciare le dichiarazioni sul suo futuro che appare sempre più difficilmente essere nel Napoli.