02 Marzo 2014 -- Secondo pareggio consecutivo degli azzurri che sciupano un'altra opportunità contro una formazione nettamente inferiore ma che facendo la sua onesta gara con mezzo tiro in porta si è meritata il punticino. La squadra di Benitez, reduce dalle fatiche di Europa League, continua a manifestare tutte le sue lacune, ormai chiare, lampanti e cioè mancanza di lucidità nell'ultimo passaggio sottoporta, mancanza di attenzione e concentrazione in fase difensiva, troppi individualismi e poco gioco di squadra difronte ad avversari chiusi, tra l'altro la manovra azzurra è sempre stata lenta e prevedibile.
Gli azzurri hanno mostrato scarso agonismo fisico e mentale sciupando così l'occasione di accorciare le distanze dalla Roma. Purtroppo dopo diverse gare giocate in questo modo e finite in questo modo, bisognerà solo rassegnarsi ed attendere la fine della stagione agonistica per porre rimedio a delle lacune che più che tecniche appaiono proprio mentali e caratteriali e purtroppo queste sono doti che non si acquistano in allenamento.
Certo il Livorno ha trovato il pareggio solo sun un goffo e sfortunato autorete di Reina, distrubato su colpo di tacco di Mbaye dal compagno di squadra Britos, oggi in campo al posto di Albiol squalificato, ma questo non giustifica la pochezza offensiva degli azzurri che come sempre hanno creato tanto ma concretizzato poco. Callejon è ormai prevedibile sui suoi inserimenti in diagonale, evanescente Hamsik e sottotono anche Mertens che ha trovato il sesto gol stagionale solo su rigore procurato da Pandev. Maggio e Ghoulam hanno spinto poco fermati dal pressing e dal raddoppio dei giocatori del Livorno, sempre fuori misura i lanci lunghi di Fernadeze dalle retrovie, l'unico che ha cercato di dare un po' di geometria è stato Jorginho ma da solo, ha potuto ben poco. Duvan ha avuto nel finale l'occasione di portare il Napoli in vantaggio ma è arrivato in scivolata, sporco, sul tiro-cross dalla sinistra di Callejon mandando la palla a lato. Nonostante questo, Zapata, continua a rimanere oggetto misterioso e la domanda è sempre la stessa: se non era adatto, perchè non è stato mandato in prestito da qualche parte a gennaio e non è stato preso nessuno per sopperire alle assenze di Higuain? Pandev è il naturale sostituto del Pipita? Magari sulla carta e nella mente di Benitez si, ma il macedone è discontinuo e non riesce ad incidere come il bomber argentino.
Chiudiamo, quindi, con delusione questa settima giornata di ritorno e con ancora dodici gare da giocare, cominciamo già a proiettarci alla gara di domenica prossima contro la Roma, una gara difficile, dura ma che vede Benitez poter contare sul rientro in squadra di Higuain ed Albiol.