Classifica avulsa: un'altra regola confusa Cosa accadrebbe in caso di parità tra Napoli, Venezia e Catania? Rischia di scoppiare un altro caso giuridico?
26 Maggio 2003 -- In questo drammatico finale di campionato, non è da scartare l'ipotesi che le tre squadre al momento più direttamente interessate dal discorso-salvezza possano finire a pari punti: qualora il Venezia conquistasse solo due punti, il Napoli tre e il Catania sei, infatti le squadre si troverebbero appaiate a 44 punti.
Cosa accadrebbe in tal caso? Si passerebbe a considerare la cosiddetta "classifica avulsa" disciplinata dall'articolo 51 delle "Norme organizzative interne alla FIGC", recante disposizioni per la formazione delle classifiche.
Al comma 4a) delle suddette norme si legge: "In caso di parità di punteggio fra tre o più squadre al termine di ogni Campionato si procede preliminarmente alla compilazione di una graduatoria (c.d. "classifica avulsa") fra le squadre interessate tenendo conto nell'ordine: - dei punti conseguiti negli incontri diretti; - a parità di punti, della differenza tra le reti segnate e quelle subite negli stessi incontri".
Per applicare tale norma dovrebbero essere presi in considerazione gli scontri diretti tra le squadre interessate:
Napoli-Venezia: 1-1; 1-2;
Venezia-Catania: 2-1; 0-2;
Napoli-Catania: 2-0; 1-0;
La classifica che ne scaturisce è la seguente:
- Napoli 7 punti;
- Venezia 7 punti;
- Catania 3 punti;
Data la parità tra Napoli e Venezia si dovrebbe procedere a prendere in esame "la differenza tra le reti segnate e quelle subite negli stessi incontri" per definire che vince la classifica e si salva e chi invece dovrebbe fare lo spareggio.
Chiaramente la norma fa riferimento agli "stessi incontri" cioè al complesso delle partite che concorrono a determinare la classifica avulsa: in tal caso il Napoli sarebbe favorito, avendo una differenza reti di +2 (5 fatte, 3 subite), contro alla differenza reti pari a 0 del Venezia (4 realizzate, 4 subite).
Su questa tesi, però, esistono dei dubbi, determinati dal successivo comma 5 del medesimo articolo in cui si fa esplicito riferimento al caso in cui "due o più squadre interessate permangano in parità anche nella classifica avulsa"
In tal caso - prosegue la norma - "e ai soli fini della compilazione della relativa graduatoria, si tiene conto, nell'ordine: della differenza fra reti segnate e subite negli incontri diretti fra le squadre interessate; della differenza fra reti segnate e subite nell'intero Campionato; del maggior numero di reti segnate nell'intero Campionato; del sorteggio".
In questo caso l'ambiguità è chiaramente determinata dalla espressione "squadre interessate" che sembra essere riferito alle squadre che sono finite in parità nella compilazione della classifica avulsa.
Con questa interpretazione, per gli azzurri il quadro muterebbe totalmente: il Venezia forte del pari ottenuto al san Paolo e della vittoria di sabato scorso, sarebbe salvo.
Il Napoli, invece, dovrebbe giocarsi lo spareggio per la permanenza in B con il Catania.
I margini di ambiguità della norma, insomma, danno vita a due esiti completamente diversi.
Al momento non sono stati rintracciati precedenti che possano far luce sulla questione: dunque, in attesa di ulteriori indagini o di eventuali chiarimenti ufficiali, è consistente il rischio che - in caso di classifica avulsa -possa essere un altro "caso giuridico" a determinare l'esito del campionato.
|