CalcioNapoliNews.it
Cerca tra gli articoli
gif
link Homepage    link Email    linkForum     link Chi siamo    link Links     Maradona DayMaradona Day
   linkFile Audio Gol    Area Jolly- Foto, ScreenSaver, Desktop, ...Area Jolly    La Rosa La Rosa     Archivio StoricoArchivio Storico
Quadro preoccupante
La sconfitta di Venezia complica la situazione: il calendario è sfavorevole, ma si devono conquistare altri 4 punti

foto
25 Maggio 2003 -- Quei tre punti di vantaggio che si possono leggere scorrendo la classifica sono l'unico elemento positivo cui è possibile aggrapparsi.
Il guaio è che la ferrea logica della matematica afferma senza timore di smentita che con sei punti ancora in palio quel margine non basta.

Anzi, calendario alla mano, la situazione del Napoli è molto più preoccupante di quanto non dica la classifica attuale. Come la serie A ha ampiamente dimostrato proprio nelle ultime due giornate, nel finale di campionato i valori tecnici vengono sovvertiti (per usare un eufemismo) dalle cosiddette motivazioni. Affrontare una gara contro squadre prive di obiettivi, rende molto più accessibili i tre punti.

In tal senso, il calendario arride al Catania che sabato prossimo ospiterà il Livorno (da tempo in disarmo) e poi nell'ultima di campionato farà visita ad un Cagliari che sarà (tranne miracolose combinazioni di risultati) definivamente tagliato fuori dai discorsi promozione.
Insomma, non è azzardato pronosticare sei punti per il Catania.

Quanto al Venezia, se può essere proibitiva la trasferta di Ancona contro un'avversaria che è in piena lotta per la promozione, i lagunari potranno sfruttare l'ultimo turno casalingo contro la Samp di Novellino che già da due settimane è in clima da festeggiamento per il ritorno in A.
Per i lagunari quest'ultima potrebbe essere l'occasione propizia per conquistare i tre punti che servono per conquistarsi la certezza della permanenza in B.

C'entra molto con le speranze azzurre anche la situazione del Messina: ai siciliani serve ancora un punto per conquistare la matematica salvezza. Gli uomini di Bolchi sono chiamati a conquistarlo sabato prossimo a Genova con la Samp oppure nell'ultima di campionato con il Napoli.
Ancora una volta, insomma, nei destini azzurri, in qualche modo rientra il tecnico che ha regalato l'ultima soddisfazione ai tifosi.

Resta il fatto, che il Napoli può essere padrone del proprio destino. Basterà (si fa per dire) conquistare quattro punti, che vuol dire una vittoria ed un pareggio da conquistare nelle prossime due gare, sabato al san Paolo con la Ternana e poi sette giorni dopo al Celeste contro il Messina.

Analizzando, però, la siutazione più ad ampio raggio dopo i fatti della 36a giornata, gli elementi preoccupanti prendono il sopravvento: anzituto, è tutt'altro che tranquillizzante la prestazione che il Napoli ha fornito a Venezia.
Contro un avversario che ha confermato la caratura modesta con la quale era stato annunciato, il Napoli è riuscito a subire per quasi tutta la gara l'aggressività e il dinamismo dei lagunari.
In particolare ha destato grande perplessità l'atteggiamento di sufficienza con il quale il Napoli ha cominciato la gara, salvo poi non riuscire a scuotersi, nonostante una generosa reazione, dopo essere passato in svantaggio.

Insomma, la squadra ha mostrato quei limiti caratteriali e di tenuta mentale che lontano dal san Paolo hanno costantemente attanagliato i giovanotti guidati da Colomba.
Questa pessima impressione, del resto, è stata confermata dagli stessi protagonisti nelle dichiarazioni del dopo-gara: anche una autorevole "voce di dentro" come quella di Marcolin ha confessato che sulla squadra ha pesato la paura.

L'affermazione è sconcertante perchè giunge al termine di una settimana nella quale - grazie al risultato del campo, ma anche al giudizio della corte federale - gli azzurri si erano dopo mesi, trovati sest'ultimi con un margine consistente di vantaggio rispetto all'infernale quart'ultimo posto.
Del resto, se messa sul piano della paura, la gara doveva essere sicuramente più tremebonda per i veneziani che erano letteralmente all'ultima spiaggia.

Il quesito che inquieta in vista delle prossime due difficili gare è il seguente: se il Napoli è paralizzato dalla paura da sest'ultimo in classifica, cosa accadrà negli ultimi 180 minuti da brivido in cui ogni errore diventerà irrimediabile?

Il Napoli, però, deve reagire e con l'aiuto dello straordinario tifo napoletano, deve trovare il coraggio e la forza di battere la Ternana: proprio per questo, unanimente, un minuto dopo la fine della gara di Venezia, sono cominciati gli appelli ad affollare il san Paolo.

Insomma, ormai è chiaro che in questo quadro preoccupante, la folla che nello stadio amico spinge questo piccolo Napoli oltre i suoi limiti strutturali, è l'ultimo baluardo sul quale sono riposte le speranze azzurre.