25 Settembre 2013 -- Delusione per i 60mila giunti al San Paolo per festeggiare una vittoria schiacciante che non è arrivata ed anzi il Napoli ha rischiato pure di perdere su un paio di contropiedi avversari mal sfruttati e/o parati da Reina e da un salvataggio clamoroso di Mesto sulla propria linea di porta. Diciamolo subito, il Napoli ha giocato male. Purtroppo diversi uomini non si possono ancora dire all'altezza dei "titolarissimi". Come ad esempio Fernandez sul quale la società continua a puntare, ma che dimostra di non essere da Napoli, c'è poi Mertens che si, ha giocato un po' meglio rispetto alle altre apparizioni ma che continua ad essere ancora evanescente e fumoso, difficilmente salta l'uomo, ancora non trova l'intesa coi compagni e spesso i suoi passaggi si perdono nel vuoto.
A questo ci aggiungiamo un Cannavaro fuori ruolo e senza ritmo gara, un Pandev completamente avulso alla manovra, Higuain poco e mal servito, un Hamsik al piccolo trotto dopo la partenza sprint delle prime gare ed ecco spiegato il risultato contro il modesto Sassuolo che ha fatto la sua onesta gara da provinciale difendendosi coi denti in undici e cercando di sfruttare gli ampi spazi lasciati dal Napoli. Alla fine, se analizziamo con attenzione la gara, il pareggio è il risultato giusto ed anzi può stare più stretto agli ospiti che agli uomini di Benitez. Il turnover stavolta non ha funzionato ma non se ne può fare una colpa a Benitez che aveva il dovere-obbligo (viste anche le assenze per infortunio di Zuniga e Maggio) di provare tutti gli uomini in rosa anche per saggiarne la consistenza in una gara vera.
C'è delusione, è inutile negarlo, tutti ci aspettavamo una goleada ma adesso non è il caso di drammatizzare poichè il campionato è ancora all'inizio. Gli azzurri, seppur agguantati dalla Juve al secondo posto, sono lì nelle posizioni di testa e questo per il momento è quello che conta. Speriamo che Benitez sappia lavorare coi suoi uomini su questa gara trovando in futuro le adeguate soluzioni poichè in tante verranno al San Paolo per chiudersi in undici. Adesso, però chiudiamo questo capitolo, mettiamo da parte tutte le voci sui record, le analogie con altri campionati e pensiamo solo al Genoa e al futuro che per il momento è ancora roseo e speriamo possa diventare azzurro, sempre più azzurro!