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Napoli-Porto: 1-3
Bene il primo tempo con gli azzurri in gol con Pandev. Nella ripresa i soliti errori difensivi di Fernandez e Dossena regalano la vittoria al Porto.

05 Agosto 2013 -- Ancora una partita dai due volti per il Napoli: bene il primo tempo, male nella ripresa. E questa volta è arrivata anche la sconfitta (3-1) per gli azzurri di Benitez che alla fine chiudono con un solo punto questa esperienza nell'Emirates Cup. Una sconfitta che brucia per i partenopei che nel primo tempo erano passati in vantaggio con Pandev (calcio di rigore al 43') ma che poi nella ripresa si sono fatti mettere decisamente sotto dai portoghesi con Ghilas e Varela letteralmente dominanti sulle fasce. Così come accaduto con Walcott e Sagna sono gli esterni a far soffrire gli azzurri che alla fine si devono arrendere sul 3-1.

PANDEV SEMPRE PROTAGONISTA - In avvio il Napoli schiera un 4-2-3-1 con Calaiò unico riferimento in attacco. Mertens-Pandev-Callejon a sostegno dell'ex Siena. In difesa torna tra i pali Rafael, poi schieramento a quattro con Gamberini-Fernandez centrali. Dzemaili e Radosevic davanti alla difesa. Un turno di riposo per Insigne, Behrami, Inler e praticamente tutti quelli che hanno giocato contro l'Arsenal. Per il Porto invece non c'è Jackson Martinez che viene messo in panchina Paulo Fonseca. La prima azione pericolosa arriva al 10' quando Zuniga lancia perfettamente Pandev verso l'area del Porto: il macedone però perde un po' troppo tempo però e si fa rimontare da Otamendi che lo anticipa facendo sfumare l'azine azzurra. Al 13' arriva la risposta del Porto che con Quintero, ex Pescara, prova la conclusione da fuori ma il suo tiro è deviato in corner. Sembra una partita brillante ma le due squadre improvvisamente smettono di proporre gioco e rallentano decisamente la manovra. Soprattutto il Porto tende ad addormentare la sfida affidandosi ad una ragnatela di passaggi infinita. Dall'altra parte il Napoli si affida al contropiede ma la difesa dei portoghesi regge anche per qualche imprecisione di troppo di Mertens e compagni. La partita scorre via lentamente fino al 30' quando Dzemaili innesca Callejon davanti a Helton ma l'esterno azzurro viene pescato in posizione di fuorigioco. Inutile la sua conclusione, peraltro finita a lato. Il Porto da parte sua tiene il possesso della palla ma crea pochissime palle gol. Al 41' si materializza l'episodio chiave della gara: Mertens viene lanciato sulla sinistra da Pandev, l'ex Psv arriva sul fondo, finta il cross al centro e poi crossa di destro disorientando il suo marcatore; il macedone intanto ha seguito l'azione e anticipa all'ultimo momento Fernando che lo atterra inopinatamente con una spinta inutile e dannosa. Dal dischetto si presenta lo stesso ex Inter che di sinistro incrocia e spiazza nettamente Helton. Alla fine dei primi 45' comanda il Napoli per 1-0.

GHILAS TROVA IL PARI - In apertura di ripresa Benitez mette subito dentro Hamsik ed Higuain per dare maggiore vivacità e profondità all'attacco del Napoli. Fuori Calaiò e Radosevic. Il primo un po' sottotono, mentre il secondo ha mostrato una buona attitudine nel recuperare palloni e a riproporre l'azione offensiva. Pronti via però e il Napoli si fa subito raggiungere: Quintero prende in velocità il centrocampo azzurro e poi appoggia con un passaggio filtrante geniale per Ghilas il quale si infila perfettamente tra i due centrali azzurri e poi incrocia di destro sul secondo palo battendo l'incolpevole Rafael in uscita. Benitez a questo punto cambia ancora: fuori Pandev e dentro Maggio per intensificare il gioco sugli esterni e dare più spazi a Higuain in avanti. E proprio al 58' si materializza il primo tiro in porta di Higuain: Hamsik ruba palla a centrocampo e dopo un doppio dribbling appoggia per l'argentino la cui conclusione però è troppo centrale e viene parata senza problemi da Helton. Al 61' risposta del Porto che con Varela sfiora il gol del vantaggio con un bel tiro di destro dall'interno dell'area di rigore. In questo frangente un po' distratta la difesa del Napoli che permette agli avversari di agire più indisturbata all'altezza della trequarti. Al 62' nuova sostituzione per il Napoli: fuori Gamberini e dentro Albiol per dare maggiore solidità alla difesa azzurra. Il calo fisico però è evidente e Varela sfiora ancora il gol dopo un bello scambio sulla fascia con Ghilas: l'autore del pareggio rimette al centro per il compagno ma il suo tocco finisce di poco a lato. Il Napoli però non ci sta e con Callejon va due volte vicino al gol: nella prima conclusione lo spagnolo impegna severamente Helton e poi sulla corta respinta è ancora l'ex Real a costringere l'estremo difensore del Porto ad una deviazione in corner. Al 65' primo cambio per il Porto: fuori Sandro e dentro Ricardo. E il cambio dà nuove energie ai lusitani che con Varela, al 68', trovano il gol del 2-1 approfittando, sul cross dell'esterno della sfortunata deviazione nella propria porta di Fernandez. Al 72' Paulo Fonseca leva Quintero ed inserisce il giovane Iturbe ritenuto come uno dei prospetti più interessanti del calcio argentino. In molti lo considerano come il nuovo Messi. Dall'altra parte Benitez risponde levando Callejon e inserendo Behrami per dare maggiore forza e resistenza al centrocampo affaticato del Napoli. Al 77' continua la girandola dei campi: fuori Varela e Josuè e dentro Licà ed Eduardo. Non passa neanche un minuto e arriva il gol del 3-1 dei portoghesi, proprio con il nuovo entrato Licà che approfitta dell'errore clamoroso in difesa di Dossena e con un tiro di destro da centro area buca ancora una volta Rafael. Nei minuti finali c'è solo spazio per altri due cambi per le due squadre: fuori Ghilas e Diego Reyes per il Porto mentre il Napoli fa entrare Novothny al posto di un esausto Zuniga. Non succede più nulla e la sfida si chiude sul 3-1 per il Porto. In ogni caso è stata una buona esperienza per il Napoli che ha messo nelle gambe tanti minuti e soprattutto ha dovuto fronteggiare avversari da Champions League. (CorrieredelloSport)