17 Gennaio 2013 -- La Corte di Giustizia federale, dopo cinque ore e mezza di camera di consiglio, ha emesso il verdetto sull'appello presentato dalla società partenopea.
Alla squadra di Mazzarri, sono stati tolti i due punti di penalizzazione, inflitti dalla Commissione Disciplinare, per il processo scommesse, relativo alla gara Sampdoria Napoli del 16 maggio 2010. Per il Napoli l’ammenda è stata ridotta da 70 a 50mila euro.
La Corte ha poi assolti i giocatori del Napoli: Paolo Cannavaro e Gianluca Grava, dall'accusa di omessa denuncia nel processo calcioscommesse. Secondo quanto testimoniato dall'ex portiere Matteo Gianello, i due giocatori partenopei avrebbero rifiutato la combine di Sampdoria-Napoli (1-0, del 16 maggio 2010), ma non avrebbero denunciato il tentativo di illecito. In primo grado erano stati puniti con 6 masi di squalifica.
Ridotti a 21 mesi lo stop per Matteo Gianello (squalificato in primo grado 3 anni e 3 mesi)
Grande soddisfazione in casa azzurra e grande gioia e commozione per i due tesserati Cannavaro e Grava che comunque hanno dovuto saltare due gare (Roma e Palermo).
Tolta la penalizzazione di due punti,gli azzurri tornano secondi a 42 punti a sole tre lunghezze dalla capolista e Mazzarri potrà contare sul capitano Cannavaro già da domenica prossima contro la Fiorentina (ore 12.30). A questo punto, anche il mercato di gennaio, come ha avuto modo di dire qualche giorno fa il ds Bigon, si può considerare chiuso.
CANNAVARO - "È una gioia immensa a distanza di mezzora sto ancora piangendo dalla commozione". È la reazione di Paolo Cannavaro alla notizia dell'assoluzione, affidata al sito del Calcio Napoli. "È stato un mese terribile - ha aggiunto il calciatore - un inferno. È una liberazione, sono stato molto male, non potrò mai dimenticare cosa ho passato in questo mese". Cannavaro, prosciolto dalla Corte Figc dall'accusa di omessa denuncia per il caso calcioscommesse, ha voluto "ringraziare tutti quelli che mi sono stati vicino: dalla Società, per tutto ciò che ha fatto, al mister e ai compagni che mi hanno confortato tutti i giorni".
GRAVA - "Quando ci siamo sentiti io e Paolo ci siamo messi a piangere dalla gioia", è invece stato il commento di Gianluca Grava alla sentenza di assoluzione. "È la fine di un incubo - ha aggiunto il calciatore - solo noi possiamo sapere quanto abbiamo sofferto e cosa abbiamo provato in questo mese". "Sembrava un incubo - ha concluso - dal quale non riuscivo più a svegliarmi. Provo una gioia immensa e sono felice che giustizia sia stata fatta".