|
07 Gennaio 2013 -- L'uomo in più si chiama Edinson Cavani. Con una tripletta che fa impazzire il San Paolo, il bomber uruguaiano stende la Roma e riporta il Napoli al terzo posto prendendosi anche il primato personale di reti (16) a scapito del milanista El Shaarawy (fermo a 14). Scavalcate in un colpo solo Inter e Fiorentina, mentre la Juve capolista torna ora a distanze più accettabili (-7) grazie allo scivolone con la Sampdoria. Di Osvaldo e Maggio le altre due reti che fissano il punteggio sul 4-1 finale. La squadra giallorossa, che aveva travolto il Milan prima di Natale con quattro reti, questa volta è stata troppo imprecisa in attacco chiudendo anche in dieci per l'espulsione di Pjanic. Forse destabilizzata dalle fatiche del ritiro americano, la formazione di Zeman non ha trovato la forza per arginare il ciclone Cavani (in difesa è pesata molto l'assenza dello squalificato Marquinhos). Con Lamela fuori partita (impeccabile la marcatura a uomo di Zuniga) e Destro troppo frettoloso al tiro, Totti questa volta non è stato in vena di miracoli.
APRE CAVANI - Alle prese con l'annunciata emergenza difensiva per l'addio di Aronica e le squalifiche di Cannavaro e Grava, Mazzarri conferma Britos al centro dell'area con Campagnaro e Gamberini ai fianchi. In mezzo al campo rientra Inler dopo la squalifica, mentre in avanti Pandev vince il ballottaggio con Insigne come partner di Hamsik e Cavani. All'uruguaiano bastano solo 4' per accendersi. Pandev approfitta di una grave disattenzione del centrocampo romanista (De Rossi e Bradley), si invola verso l'area e con un assist perfetto serve il bomber azzurro che di esterno destro beffa Goicoechea. La Roma è disorientata. L'assetto offensivo preparato da Zeman, con tre punte (Lamela, Destro e Totti) più Pjanic, De Rossi regista e Bradley nell'ingrato compito di coprire ed equilibrare la squadra, non funziona come dovrebbe. Concentrato ed aggressivo, invece, il Napoli soffoca sul nascere la manovra giallorossa con un pressing asfissiante per poi ripartire con contropiede a tutta velocità. Dopo venti minuti perfetti, la squadra di Mazzarri inizia a rallentare i ritmi e i giallorossi alzano subito la testa. Tra il 31' e il 35' Totti serve a Destro due palloni illuminanti, ma l'ex attaccante del Siena non trova la lucidità necessaria per battere De Sanctis. La Roma prende coraggio e attacca coralmente, persino Castan si concede alcune folate offensive. Al 38' Pjanic impegna il portiere azzurro con un'insidiosa punizione dal limite.
CHIUDE MAGGIO - Come nel primo tempo, l'avvio del Napoli è però fulminante e la squadra di Zeman si fa trovare impreparata. Sugli sviluppi di un'azione piuttosto confusa, la palla arriva al centro dell'area a Cavani che, spalle alla porta, si gira all'improvviso e in mezzo a cinque avversari e batte per la seconda volta Goicoechea. Sono passati appena 3' dall'inizio della ripresa. La reazione rabbiosa della Roma è confusa e imprecisa. Al 15' di nuovo Totti smarca Destro davanti alla porta, ma la sua conclusione è totalmente sbagliata. Zeman fa una smorfia di disapprovazione e cambia. Fuori l'acerbo attaccante, dentro il più maturo Osvaldo. Mazzarri risponde inserendo Dzemaili al posto di Inler. La stanchezza e le vacanze natalizie iniziano a farsi sentire, ma la gara è tutt'altro che finita. De Sanctis è miracoloso nel respingere in successione i tentativi di Lamela, Pjanic e Bradley. Cavani è invece letale quando sente profumo di gol: da un angolo battuto dalla destra, l'uruguaiano anticipa di testa Burdisso firmando una fantastica tripletta. Lo scatto d'orgoglio romanista, con Osvaldo in gol al 27', non cambia gli scenari. Alla mezz'ora Pjanic viene espulso per doppia ammonizione e proprio nel finale Maggio chiude i conti aprendo la festa del San Paolo.
a cura di Daniele Liberati, CorrieredelloSport
Twitter: @dan_liberati