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Ascoli, Colomba vuole la rivincita
Per l'allenatore azzurro la gara di sabato è una sfida densa di particolari. Salvezza e riscatto dall'esonero

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12 Maggio 2003 -- "Non ho mai giocato contro l'Ascoli, quella di sabato sarà la prima partita con cui mi confronterò da avversario con i marchigiani. Quella dell'andata era una gara segnata. Quella dell'andata non fu una partita di calcio, fu una recita".
Questa la sibillina dichiarazione di Franco Colomba ai microfoni di Kiss Kiss Napoli, che però fa chiarezza su quali siano le aspettative del tecnico partenopeo in vista della gara di sabato prossimo.
Per Colomba, infatti, battere l'Ascoli vorrà dire prendersi una doppia grossa rivincita personale, contro chi "recitò" contro di lui in quella circostanza e soprattutto per fare un passo forse decisivo verso la salvezza.

Per il tecnico del Napoli la gara con la Triestina è già in archivio: "Abbiamo fatto un passo in avanti, ma mancano ancora quattro partite e dunque la gara di sabato scorso è già dimenticata. Adesso con l'Ascoli bisogna vincere a tutti i costi".

Prima di archiviare definitivamente la pratica-Triestina, però, Colomba ci tiene a rispondere alla accuse di favoritismo piovute sulla propria squadra: "Per una volta qualcuno si è accorto di un fallo che è rimasto nascosto a molti. Tante altre volte questo non era successo, ma io mi auguro che ricapiti".
Quanto alle pesanti accuse del presidente della Triestina, il tecnico si limita a rispondere: "Forse loro si sono abituati a vincere motlo in questo campionato e non hanno preso bene la sconfitta. Noi invece siamo una squadra che sa soffrire e con questa capacità di sacrificio ci siamo meritati la vittoria. Abbiamo corso, lottato e sofferto ed alla fine siamo stati premiati. Non accetto che si dica che non meritavamo la vittoria".

Quanto alla gara, il tecnico l'ha così analizzata: "Abbiamo fatto una grande mezz'ora, poi per un quarto d'ora abbiamo rifiatatato. Poi nella ripresa ci siamo fatti prendere dall'ansia e della paura. Però abbiamo tenuto bene il campo, dal momento che la Triestina non ha mai tirato in porta. Purtroppo, però, la paura di perdere ci ha fatto giocare male, ed alla fine è giunto il pareggio. Nel finale abbiamo però avuto la forza di reagire ed abbiamo colto con un pò di fortuna il gol del vantaggio".
Adesso con l'Ascoli serve la vittoria anche se - ammonisce il tecnico - "i marchigiani sono una buona squadra, con 47 punti hanno fatto bene, un con organico costruito con umiltà, ma organizzato bene".

Infine, il tecnico ha voluto rivolgere un invito al pubblico: "La presenza dei napoletani in squadra deve essere motivi di orgoglio e di soddisfazione per i tifosi. Invece vedo vedo dell'astio ingiustificato verso qualcuno di loro (chiaro il riferimento a Bocchetti, ndr). Non deve essere così, perchè il Napoli per risalire la china deve puntare sui giovani: perchè mettere in difficoltà chi va in campo? Non è una bella cosa, i napoletani devono essere orgogliosi dei propri ragazzi. E' un'invito non una critica, sabato abbiamo bisogno del sostegno, perchè ci giochiamo la vita".