10 Maggio 2003 --
La cronaca della gara
Video di gol e azioni
Le pagelle
Alla vigilia si era detto che quella con la Triestina fosse una partita da vincere a tutti i costi, in ogni modo. Così, non dovrà suonare offensivo per nessuno affermare che il Napoli con tanta, tantissima fortuna è riuscito ad aggiudicarsi i tre punti e - grazie ai risultati dagli altri campi - ad acciuffare il quint'ultimo posto e trovarsi così fuori dalla zona salvezza a quattro giornate dal termine con la prospettiva di poter allungare il passo sabato prossimo con la gara casalinga con l'Ascoli.
Per onore della verità, c'è da dire che la fortuna ha assunto le sembianze della testa pelata del signor Nucini: è stato un 'omaggio' dell'arbitro bergamasco a regalare al Napoli il rigore che ha consentito agli azzurri di aggiudicarsi una gara che gli uomini di Colomba hanno fatto di tutto per evitare di vincere, soprattutto nella ripresa.
La gara era cominciata bene da parte del Napoli, che - schierato con una formazione nettamente offensiva - ha cercato di tenere il controllo del gioco, sfoderando un ottimo avvio fatto di grande grinta, pressing e determinazione.
L'intensità degli azzurri non ha prodotto grandi risultati in termini di occasioni da rete, ma dopo un colpo di testa di Stellone finito su un braccio di un triestino, il Napoli è passato in vantaggio su un rigore. Il penalty è stato assegnato per un fallo su Dionigi, affondato in piena area di rigore da un avversario su un cross di Vidigal dalla destra.
Lo stesso centravanti azzurro, si è occupato della trasformazione con un rasoterra angolato che ha battuto il portiere della Triestina vanamente proteso alla sua sinistra.
Dopo il vantaggio, però, gli azzurri si sono progressivamente rintanati ed hanno dato spazio alla Triestina. I giuliani non hanno provocato sconquassi, ma hanno progressivamente conquistato fette del campo, approfittando della 'tremarella' che ha cominciato a prendere corpo tra le fila azzurre.
Soprattutto nella ripresa, l'atteggiamento del Napoli è stato totalmente rinunciatario: non tanto per l'arretramento nella propria metà campo, ma soprattutto per l'incapacità di imbastire qualsiasi azione di rimessa. Per tutto il secondo tempo, il Napoli si è limitato a ribattere palloni lontano dalla propria area di rigore, senza mai impensierire la difesa giuliana.
Al contrario gli azzurri sono arretrati fino al limite della propria area di rigore, consentendo agli avversari di palleggiare fino ai 25-30 metri, praticamente indisturbati.
Con questa tattica, avallata da Colomba che ha tolto prima Pasino e poi Montezine per inserire Bocchetti e poi Russo, il Napoli si è praticamente scavato da solo la fossa.
La Triestina buttando palloni su palloni in avanti ha infatti trovato il gol del pari su un tiro di Ferri deviato sottomisura da Zanini in rete.
Con un quarto d'ora di tempo a disposizione il Napoli ha provato a buttarsi in avanti senza però dare l'impressione di poter essere seriamente minaccioso.
A quel punto, però, in "soccorso" del Napoli è giunto Nucini: prima ha concesso con molta generosità una punizione dal limite, e poi sul conseguente corner ha fischiato un rigore su una mischia in area per una trattenuta su Stellone.
Ancora una volta Dionigi, dopo due minuti di parapiglia, in un clima di tensione che si tagliava a fette, è stato implacabile dal dischetto ed ha regalato tre punti preziosissimi al Napoli, siglando così il suo centesimo gol in carriera.
A completare la festa azzurra c'è stato anche un momento che forse tutti i tifosi e gli amanti del calcio aspettavano da mesi: al 20' della ripresa è rientrato a calcare il prato del san Paolo, Massimo Russo, il giovane azzurro che otto mesi fa era stato vittima di un gravissimo incidente. Il suo è stato il "gol" più bello della giornata.