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Napoli sconfitto e inguaiato
A Palermo un tracollo che inchioda il Napoli in zona C e domani la situazione potrebbe farsi drammatica

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02 Maggio 2003 --
  • La cronaca della gara
  • La cronaca della gara
  • Video delle dichiarazioni a caldo di Colomba

    Il Napoli è uscito meritatamente sconfitto dallo stadio di Palermo, dopo aver compromesso la partita in poco meno di venti minuti. A nulla è bastato un secondo tempo più volitivo e il gol di Stellone che ha accorciato le distanze. Purtroppo dopo un primo tempo disastroso, la squadra azzurra ha provato a reagire nella ripresa, ma alla fine è anche mancata la rabbia e la tensione agonistica che sarebbe servita per uscire indenni dallo stadio del Palermo.
    Non bastano a nascondere le incredibile manchevolezze della squadra il cartellino rosso mostrato (peraltro giustamente)a Bonomi e il fallo di mano in area di rigore di Pivotto che l'arbitro ha ritenuto involontario, lasciando qualche dubbio.

    La verità è che dopo una settimana di propositi bellicosi, l'undici schierato da Colomba è stato capace di passare in svantaggio in meno di trenta secondi: appoggio di Asta per Di Donato ha lasciato sul posto Bocchetti e si è infilato come una lama nel burro in area di rigore, si è presentato da solo davanti a Manitta ed ha battuto a rete: il portiere è riuscito a respingere miracolosamente, ma proprio sui piedi di Maniero che a porta vuota ha spinto in rete il pallone.

    Nell'azione è condensata anche tutta la scelleratezza tattica con la quale Colomba ha schierato la squadra nel primo tempo, con Savino terzino sinistro su Asta e con Bocchetti centrocampista aggiunto.
    Questo assetto tattico ha finito per offrire al Palermo amplissime praterie nella metà campo azzurra, dove i palleggiatori rosanero si sono infilati con facilità irritante.

    C'è anche da dire che dopo l'avvio da incubo, la sfortuna si è nuovamente accanita contro gli azzurri nel breve giro di pochissimi secondi tra il sedicesimo ed il diciassettesimo minuto: una traversa clamorosa di Stellone ha portato gli azzurri vicinissimi al pareggio, ma sul capovolgimento di fronte Asta ha battutto a rete dal limite dell'area ed il pallone deviato da un'anca di Bonomi, si è insaccato alle spalle di Manitta.

    Insomma, una catastrofe concretizzatasi in pochissimi minuti di gioco: la sfortuna ha sicuramente contribuito alla disfatta azzurra, ma c'è anche da dire il Napoli è parso davvero poca cosa di fronte agli avversari.
    Infilata in maniera stucchevole in occasione della prima rete, sul raddoppio di Asta, l'ex partenopeo ha avuto tutto il tempo di controllare la palla, girarsi e concludere a rete, senza nessuna pressione da parte degli avversari.

    Crollato miseramente il progetto tattico fondato sull'attesa, il Napoli non è riuscito però a reagire alla disavventura: soverchiato da un Palermo che ha trovato in serata di grazia i suoi uomini migliori, la squadra di Colomba ha disputato i quarantacinque minuti peggiori dall'inizio del campionato, forse con l'esclusione della disfatta di Ascoli.

    Nella ripresa Colomba ha inserito Pasino e il Napoli ha cominciato a tentare di fare qualcosa: pur senza mostrare cose eccezionali dal punto di vista del gioco, gli azzurri (oggi in scuro) sono riusciti ad impensierire la difesa avversaria, soprattutto con palloni lunghi per la testa degli attaccanti.

    Prima Dionigi ha sciupato una palla d'oro offertagli da Marcolin in piena area di rigore, poi il Napoli è riuscito ad accorciare le distanze: su un cross di Pasino su calcio piazzato, Stellone è riuscito ad impattare di testa insaccando alle spalle di Sicignano.
    Purtoppo il Napoli dopo aver accorciato le distanze non è riuscito a catapultarsi in attacco nel tentativo di acciuffare il pari: nel tabellino per gli azzurri resta solo la protesta per il tiro di Dionigi rimpallata con un braccio da Pivotto, fallo ritenuto involontario dal signor De Sanctis.
    Nel finale, dopo l'esplusione di Bonomi, è stato Manitta ad evitare il terzo gol del Palermo con una bella parata su Maniero.

    Così il Napoli esce sconfitto da Palermo ed attende i risultati di domani con la prospettiva che - qualora le cose andassero benissimo - la zona salvezza resterà ancora lontana di almeno due punti: la speranza è che nelle trasferte di Ancona e Cosenza, il Bari e il Catania non facciano punti e che i risultati da Lecce, Genova e Messina non siano ulteriormente disastrosi per le sorti del Napoli.

    Adesso, insomma, forse non resta che pregare, anche se probabilmente i tifosi del Napoli non sanno più a che santo votarsi.