Il Napoli sfiora l'impresa.
28 Aprile 2012 -- La corsa Champions resta apertissima. Il pareggio dell'Olimpico fra Roma e Napoli consente momentaneamente agli azzurri di acciuffare al terzo posto la Lazio (impegnata nel posticipo a Udine) e ai giallorossi di evitare il terzo ko consecutivo che poteva incrinare definitivamente il rapporto fra la squadra e la tifoseria. Alla fine si mangia le mani Mazzarri, che fino a tre minuti dalla fine aveva accarezzato l'idea di fare bottino pieno, mentre può tirare un piccolo sospiro di sollievo Luis Enrique che comunque non può evitare i fischi finali dell'Olimpico.
SBLOCCA MARQUINHO - In campo la Roma parte con la voglia di cancellare le due sconfitte consecutive con Juve e Fiorentina e domina per lunghi tratti nel primo tempo, facendo quasi il doppio del possesso palla (64 contro 36%) e creando tantissime occasioni da rete. A ispirare la squadra di Luis Enrique è soprattutto Totti, libero di muoversi a ridosso dell'inedito tandem d'attacco Bojan-Borini. Il capitano è il primo a rendersi pericoloso in avvio, seguito da Marquinho e Borini. Sembra in partita anche il Napoli, che spreca due ottime chance con Zuniga e Hamsik, ma poi sono i giallorossi a prendere il sopravvento. Sfiora il gol Taddei da fuori, se ne divora uno clamoroso Gago su una corta respinta di De Sanctis che poi si supera su Bojan. Il portiere azzurro viene graziato di testa da Marquinho, che poi però, nel finale di tempo, non può sbagliare da due passi di sinistro dopo un'azione da applausi nata sull'asse Totti-Rosi.
RIBALTANO ZUNIGA E CAVANI - Quello che torna in campo nel secondo tempo è un altro Napoli, completamente trasformato nello spirito, nel carattere e nella personalità. E così la squadra di Mazzarri riesce subito a riequilibrare il punteggio con un bolide di destro da oltre 25 metri di Zuniga che non lascia scampo a Lobont. Sembra scossa la Roma, che dopo una conclusione dalla distanza di Marquinho di poco a lato, perde il bandolo della matassa. L'inserimento di Pandev per Dzemaili dà ulteriore brio agli azzurri che creano occasioni a ripetizione: Heinze sfiora l'autogol su cross di Hamsik, Inler impegna Lobont da fuori, Zuniga calcia alto da buona posizione, Maggio si divora un gol clamoroso solo davanti al portiere. Il raddoppio, però, è solo questione di minuti: lo firma Cavani, con un bellissimo destro a giro dal limite, al termine di una ripartenza ben orchestrata da Hamsik. Per il Matador gol numero 22 in campionato (31° stagionale con la maglia azzurra).
PAREGGIA SIMPLICIO - In un Olimpico che inizia a rumoreggiare, Luis Enrique indovina le mosse che si riveleranno decisive per il risultato: entrano Tallo, Simplicio e Greco (fuori Bojan, Pjanic e Gago), mentre Mazzarri risponde con Lavezzi per un esausto Cavani. Sono proprio due dei nuovi entrati giallorossi a confezionare l'azione del pareggio: Tallo si libera sulla sinisra e mette al centro per Simplicio che anticipa Zuniga e beffa De Sanctis per il 2-2 definitivo (curiosa l'esultanza del brasiliano che va in tribuna a baciare moglie e figlio). La corsa Champions resta tutta aperta.
A cura di
Pasquale Salvione (CorrieredelloSport)