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11 Aprile 2012 -- Bordate di fischi hanno accompagnato il rientro negli spogliatoi del Napoli al triplice fischio finale, mentre dalle cure si alzava il coro "meritiamo di più!". Al Napoli però che cosa si può recriminare? La squadra è stanca e piantata sulle gambe, gli avversari, chiunque esso sia, arrivano sempre primi sulla palla, le assenze per squalifiche e infortuni hanno fatto il resto. Cavani un fantasma (unico attenuante a suo favore che gioca senza fermarsi da due anni, ndr), Dzemaili inconsistente sulla destra, troppo lenta e prevedibile la manovra, Hamsik e Gargano non pervenuti, Grava rientrato con la fascia da capitano ha fatto anche lui la sua parte in negativo, l'unico a lottare fino alla fine su ogni pallone è stato Lavezzi. Peccato che la sconfitta faccia passare in secondo piano il suo record di gol in campionato italiano, infatti il Pocho per la prima volta arriva a nove gol e con sei gare alla fine ha buone possibilità di arrivare per la prima volta in doppia cifra.
Troppe distrazioni in difesa, le solite, che hanno portato alla terza sconfitta consecutiva, con ben nove reti incassate nelle ultime tre gare, ma dalla sconfitta col Chelsea la media è quella, cioè di due/tre reti a gara e questo non può essere più frutto di un caso di una disattenzione di un singolo. Il Napoli con i risultati di stasera ed in particolare con la vittoria della Roma e dell'Inter scivola al sesto posto proprio a pari punti con i neroazzurri. Il campionato del Napoli sembra finito in quel di Londra ed ogni speranza di raggiungere il terzo posto si è spenta con questa sconfitta.
Ancora una volta una nota stonata sull'arbitraggio di Giannoccaro che ha negato un rigore ai danni di Hamsik sull'uno a uno ed ha espulso Pandev nella ripresa in maniera abbastanza frettolosa e pignola a dispetto di come le cose vanno male in questo periodo sotto tutti i punti di vista.
C'è da essere abbastanza preoccupati per il proseguo della stagione, visto l'andazzo da un mese a questa parte e già la partita di domenica prossima col Lecce fa venire i brividi pensdo a Quadrado a Muriel e a Di Michele pronti a sfrecciare tra la retroguardia azzurra ormai immobile e perforabile da ogni dove. Speriamo Mazzarri riesca a ritrovare il bandolo della matassa e a rianimare questa squadra che, come lo scorso campionato è arrivata alla fine priva di energie fisiche, frutto forse di una preparazione che ha evitato grossi infortuni muscolari, ma forse non è stata proprio impeccabile.