L'ultima provocazione di Aliberti Il patron granata annuncia: andrò in panchina e l'anno prossimo saremo in B grazie ai ripescaggi
25 Aprile 2003 -- Aniello Aliberti ci riprova: alla vigilia della sfida al san Paolo il presidente della Salernitana annuncia che - come l'anno scorso - tornerà a sedere in panchina per quella che definisce "una gara importantissima per la Salernitana" il cui obiettivo immediato è portare via punti dalla trasferta napoletana e lasciare l'ultimo posto in classifica.
Insomma, il patron granata vuole ripetere la scaramanzia dell'anno scorso quando proprio nei minuti di recupero la sua squadra tarpò le ali al Napoli lanciato nella corsa alla serie A.
Quest'anno la posta in palio è meno entusiasmante, ma molto più drammatica per i partenopei: in ballo c'è la sopravvivenza del sodalizio azzurro. Di questo, però, Aliberti non si preoccupa: "I problemi del Napoli non ci interessano, noi pensiamo ai nostri obiettivi".
Ma la provocazione più forte, forse la più destabilizzante è quella che Aliberti lancia in conclusione di intervista, quando si dice certo che la salvezza arriverà per Napoli e Salernitana attraverso la riforma dei campionati: "Di certo è che nella prossima stagione ci saranno due gironi, ma non possono farli da dodici squadre, sarebbe sembra ridicolo. L’ideale sarebbero due gironi da sedici squadre e se ci saranno trentadue squadre, noi non potremmo essere esclusi".
"Perciò - conclude - sabato sera a Naldi darò appuntamento per il prossimo derby sempre in serie".
Certo Aliberti è vicepresidente di Lega, ma l'impressione è che il presidente granata abbia lanciato la pietra nello stagno per tentare di deconcentrare il Napoli impegnatissimo nella lotta per la salvezza.
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