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Il Napoli scivola sul ghiaccio di Marassi.
Sotto di tre reti, Cavani e Lavezzi rendono la sconfitta meno pesante, Dzemaili sfiora il clamoroso pareggio.

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29 Gennaio 2012 -- PRIMO TEMPO - Si comincia a giocare al piccolo trotto nel freddo gelido di Marassi col campo rovinato e ghiacciato. La prima azione degna di nota è del Napoli ed arriva al 7' quando Pandev di testa manda a lato un cross di Zuniga. Un minuto dopo Pandev entra in area spalla a spalla con Kaladze, per Rocchi c'è il fallo del macedone. Al 9' un colpo di testa di Sculli termina abbondantemente a alto. Al 12' Sculli scatta sulla destra tenuto in gioco al centro da Cannavaro, entrato in area calcia in diagonale, per fortuna mancando lo specchio della porta. Al 13' sempre Sculli di testa sovrasta Zuniga e serve sul dischetto del rigore per Palacio, il cui tiro fortunatamente per il Napoli termina direttamente in curva. Il Napoli appare con la testa altrove e rischia molto. Al 14' Gilardino scattato sul filo del fuorigioco sulla destra viene chiuso dall'uscita a braccia aperte di De Sanctis e nel tentativo di superarlo si trascina la palla sul fondo. Al 15' il tiro dal limite di Jankovic viene respinto da De Sanctis proprio sui piedi di Gilardino il cui tiro a botta sicura viene respinto da Palacio ed il Napoli si salva. Gli azzurri provano a reagire ma al 16' il diagonale sbilenco e sporco di Pandev da dentro l'area del Genoa viene bloccato a terra da Frey. Si passa così direttamente al 31' quando Palacio con un destro al volo dai trenta metri trova il gol della domenica e porta il Genoa in vantaggio. Il Napoli accusa il colpo e dopo appena cinque minuti, cioè al 36' su traversone dalla sinistra, Gilardino scappa via a Cannavaro e con un colpo di testa in tuffo porta la gara sul due a zero. Rischia ancora il Napoli al 38' quando Cannavaro si fa sottrarre palla da Palacio, che calcia in diagonale e De Sanctis manda in angolo sulla sinistra. Poi il difensore azzurro viene atterrato con un fallo da dietro di Mesto che viene solo ammonito ed è costretto a lasciare il campo sostituito da Maggio.

SECONDO TEMPO - Ad inizio ripresa, il Napoli schierato col 4-3-3 scende con un altro piglio in campo, ma è il Genoa a sfiorare ancora il gol al 5' su contropiede di Palacio che approfitta di una persa da Dzemaili, per fortuna c'è il grande recupero di Gargano che evita la peggio. Il possesso palla del Napoli è sterile ed il Genoa che si difende in dieci nella propria metà campo non concede spazi, così Mazzarri inserisce Cavani per Zuniga con Hamsik che arretra a metà campo con Dzemaili e Gargano. La mossa non sortisce grossi effetti, visto che il Genoa continua a difendersi, seppur con affanno senza correre grossi rischi e Frey resta inoperoso fino al 15' quando respinde un tiro dalla lunga distanza di Gargano. Al 21' c'è la prima vera palla gol per il Napoli col miracolo di Frey su Hamsik che si era inserito in area centralmente su passaggio di Dzemaili. Al su contropiede del Genoa, partito su fallo ai danni di Maggio non fischiato da Rocchi, Gilardino allarga sulla sinistra per Palacio che solo in diagonale trafigge De Sanctis. Mazzarri allora inserisce anche Vargas per uno spento Pandev mentre nel Genoa esce Jankovic ed entra Seymour. Marino rinforza il centrocampo, per Mazzarri non cambia nulla. Rischia ancora il Napoli al 28' su contropiede del Genoa con Palacio che prova a servire al centro per Gilardino, per fortuna recupera Britos ed evita la rete del possibile quattro a zero. Marino inserisce Birsa per Sculli. Al 32' De Sanctis esce dalla propria area ad anticipare coi piedi Palacio. Al 34' su cross al bacio dalla destra di Maggio, Cavani di testa accorcia le distanze. Marino effettua l'ultimo cambio inserendo Sampirisi per Biongini. Passa un minuto ed al 36' su lancio di Gargano, Lavezzi scattato sul filo del fuorigioco, entra in are e di sinistro trafigge Frey riaprendo la gara. Le speranze della rimonta da impresa si spendono al 46' sul grande tiro dalla distanza di Dzemaili respinto da Frey che salva il risultato. Al 48' rischia ancora il Napoli su contropiede del Genoa due contro due ma, Palacio sbaglia il passaggio per Gilardino ed il Napoli evita la quarta rete.

CONCLUSIONI - Il Napoli rende meno amara la sconfitta con i gol di Lavezzi e Cavani. La squadra di Mazzarri non perdeva in trasferta da tre mesi, da quel due a uno di Catania, ma il Napoli non può regalare un tempo all'avversario. Allora la domanda è sempre la stessa: perchè questa squadra non riesce ad entrare in campo con il piglio delle grandi dal primo minuto e deve aspettare sempre di prendere qualche sberla? In questo caso tre sberle! Certo, c'è l'eurogol di Palacio che ha spostato gli equilibri della gara, autentica spina nel fianco azzurro, ma il Napoli non aveva prodotto niente ed anzi, nel secondo tempo, nonostante la supremazia territoriale era riuscito ad arrivare veramente al tiro e a rendersi pericoloso solo al 21esimo della ripresa, cioè dopo 66minuti! La squadra schierata col 4-3-3 ha giocato sicuramente meglio, ma ha anche rischiato grosso in un paio di occasioni. La delusione c'è perchè sinceramente il Genoa era un avversario abbordabile ed almeno un pareggio si poteva ottenere, soprattutto alla luce degli altri risultati che hanno visto l'Inter perdere a Lecce e la Roma pareggiare in casa col Bologna oltre all'Udinese sconfitta ieri dalla Juve. Certo si può anche pensare in positivo e dire che tutto sommato, proprio guardando gli altri risultati, non è cambiato molto, visto che la terza è rimasta a nove punti di distacco, così come la quinta rimasta a sei punti, ma resta la domanda: perchè il Napoli è grande con le grandi e piccolo con le piccole? Questione di mentalità?

Colpa del turnover? In realtà guardando a chi ha giocato oggi non c'è da lamentarsi molto, visto che Britos e Dzemaili hanno fatto una buona prestazione, così come anche Zuniga. I problemi sono stati in difesa dove Cannavaro e Campagnaro sono andati spesso a vuoto ed in attacco con Pandev, Hamsik e Lavezzi spettatori non paganti nei primi 45 minuti. Il migliore del Napoli sicuramente è stato Gargano, uomo ovunque, lottatore instancabile, è andato al tiro, ha recuperato su contropiedi importanti ed ha fornito l'assist al bacio per Lavezzi che ha tenuto gli azzurri in vita fino al 95esimo. Un po' più di pericolosità sulla destra ha dato l'ingresso in campo di Maggio dal cui traversone è arrivato il gol di Cavani che comunque fino ad allora non si era visto, stretto nella morsa della difesa avversaria. Oggetto misterioso e non ancora integrato, Vargas, entrato a venti minuti dalla fine forse solo perchè Mazzarri riteneva la gara ormai persa, poco servito dai compagni e mai presente nel vivo dell'azione. Ora anche se è presto per giudicarlo ma, da un giocatore costato 12milioni di euro, qualcosa in più ci aspetteremo, almeno qualche cross, qualche dribbling o la sfrontatezza di chi sa di avere qualità importanti, invece per il momento niente, solo qualche passaggio semplice e banale, praticamente, come dirà poi lo stesso Mazzarri 'un pesce fuor d'acqua'. Dunque ritornando alla gara e al risultato si può dire che il Napoli è venuto meno proprio nei suoi uomini migliori che si sono risvegliati troppo tardi. Mazzarri avrà ancora molto da lavorare e chissà che il fatto di giocare da adesso fino a marzo ogni tre giorni non sia un vantaggio per gli azzurri. Al momento comunque nulla è perso e gli azzurri sono ancora in lotta per entrare nei primi cinque, dunque restiamo vicino alla squadra e alla società, archiviamo questa quinta sconfitta stagionale e concentriamoci già sulla gara di campionato di mercoledì sera contro il Cesena dove mancherà Lavezzi squalificato.

A cura di Michele Spampanato