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"Un massacro dopo la sconfitta!"
Il tecnico del Napoli: «Sapevo che sarebbe successo. La formazione l'ho fatta insieme con il preparatore che mi ha detto quali erano i giocatori 'a rischio'»

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23 Settembre 2011 -- «Sapevo che dopo la prima sconfitta sarebbe stato un gioco al massacro». Lo dice il tecnico del Napoli, Walter Mazzarri, alla vigilia della sfida contro la Fiorentina. L'allenatore, rispondendo alle domande dei giornalisti, difende il turn over attuato contro il Chievo: «La formazione l'ho fatta insieme con il preparatore che mi ha detto quali erano i giocatori "a rischio". Mi ha detto di stare attento che se avessero giocato alcuni di quelli sempre utilizzati ci sarebbero potuto essere degli infortuni così come è poi successo a Maggio. Comunque - aggiunge Mazzarri - io vado diritto sempre per la mia strada. Ho letto e sentito tante cose forti sul mio conto. Ormai ci sono abituato, sapevo che alla prima sconfitta ci sarebbero state critiche. Ma va bene così, parlate di me e lasciate lavorare serenamente la squadra. Sapevamo che se avessimo messo ancora in campo gli stessi uomini che avevano dato il massimo in due partite ad alta densità quali Manchester e Milan, avremmo rischiato infortuni e di ritrovarci con qualche giocatore fermo per 3-4 giornate. Queste cose all'esterno non si sanno e si valutano le cose superficialmente. E vi dico anche che è grazie al turnover che l'anno scorso siamo arrivati in Champions La sconfitta ci fa star male tutti, i ragazzi al ritorno in pullman non hanno detto una parola e questo la dice lunga su come la squadra sente le partite. Purtroppo si è perso per un episodio sfortunato, avremmo tranquillamente potuto portare a casa un pareggio ed anzi se non ci fosse stato quell'infortunio difensivo avremmo pure potuto cercare la vittoria nel finale». Il tecnico, poi, ha parlato degli uomini schierati al Bentegodi: «Fideleff ha fatto bene, è stato per me il migliore in campo. Poi, se non ci fosse stato quello sfortunato rilancio sono certo che quella gara potevamo vincerla. Col Cesena abbiamo concesso di più e abbiamo vinto».

SULLA FIORENTINA - Il tecnico azzurro passa poi ad analizzare la sfida contro la Fiorentina: «Domani dobbiamo dare il massimo. Sarà una partita difficilissima. Incontriamo un avversario al massimo della condizione, la Fiorentina è partita forte ed ha i nostri stessi punti. Oltretutto ha una rosa di grande qualità e noi dovremo esprimerci al top per potercela giocare al meglio. Ho parlato coi ragazzi, sanno che domani ci aspetta una gara dura e chiedo anche ai tifosi di starci vicini come sempre e darci la carica per superare questo ostacolo». «Il processo di crescita della squadra passa anche attraverso il coinvolgimento dell'intera rosa. A Verona ho messo i ragazzi più freschi che mi avrebbero potuto garantire maggiore brillantezza, senza andare ad incidere sulla condizione fisica dei singoli. E detto ciò voglio sottolineare che il Chievo non ci ha creato mai preoccupazioni, se eccettuiamo lo sfotunato intervento di Fideleff, che tra l'altro è stato tra i migliori in campo. La solidità difensiva con Fernandez, Aronica e Fideleff è stata superiore a quella di Cesena, quando avevamo lasciato più palle gol. Ed inoltre in attacco abbiamo avuto due occasioni gol con Santana e Pandev. Una partita si può anche decidere su un episodio. Stavolta non è andata bene, ma nel calcio capita».

LE AMBIZIONE AZZURRE - Infine una battuta sulle ambizioni azzurre: «Sono contento che attorno a noi ci sia tutta questa attenzione ed anche questo entusiasmo. Mi rendo conto che oggi il Napoli fa più notizia rispetto a due anni fa e di questo sono orgoglioso. Io per mentalità sono un allenatore che vuole sempre il massimo, che vuole vincere ogni partita. Ma premesso ciò, non si può neppure pensare che il Napoli vinca ovunque vada, altrimenti saremmo fenomeni. Io predico razionalità e lavoro. Per questo proseguiamo sula nostra strada consapevoli che adesso ci aspetta un trittico importantissimo con Fiorentina, Villarreal e Inter in appena sette giorni. Dobbiamo essere pronti e ribadisco che io manderò in campo sempre la formazione che mi potrà garantire il massimo sia mentalmente che fisicamente». (FONTE: CORRIERE DELLO SPORT)