Rischio Daspo al San Paolo Chi siede sugli scalini o fuori posto rischia di non entrare più allo stadio.
13 Settembre 2011 -- Una novità per tutelare la sicurezza degli spettatori al San Paolo: chi siede sulle gradinate e non nei posti assegnati durante la partita, rischia il Daspo, ovvero il divieto di accesso negli stadi, emesso dal questore per episodi di violenza che avvengono negli stadi.
È quanto è emerso al termine della riunione che il prefetto di Napoli, Andrea De Martino, ha tenuto con i rappresentati della società di De Laurentiis e delle forze dell’ordine alla vigilia della nuova stagione. Un comunicato della Prefettura informa che l’incontro è stato organizzato per «pianificare i servizi di prevenzione e ordine pubblico al fine di garantire il sereno svolgimento delle competizioni sportive».
L’attenzione è stata focalizzata sulla prima partita che il Napoli giocherà al San Paolo, quella contro il Milan. «Dispositivi stringenti verranno messi in campo per consentire l’accesso unicamente alle persone provviste di biglietto tenuto conto che l’ingresso gratuito è autorizzato solo per i bambini fino ai 4 anni e che comunque non superino il metro di altezza - è chiarito dalla Prefettura - Sono stati disposti rigorosi controlli in fase di pre-filtraggio con un ulteriore incremento del numero degli stewards».
Una sollecitazione partita dalla Questura già nei mesi scorsi. Quindi, la novità. «Una mirata attività di controllo sarà tesa a garantire che non vengano occupate le scalinate e i corridoi di accesso agli spalti onde evitare intralcio agli spettatori seduti e assicurare le vie di fuga.
Gli eventuali tifosi che non osservino tali disposizioni saranno diffidati e in caso di reiterazione di tale comportamento saranno sanzionati con provvedimento di divieto di accesso alle strutture sportive (Daspo)».
Il prefetto De Martino ha inviato un messaggio ai tifosi del Napoli in vista delle partite che si giocheranno al San Paolo e in trasferta: «Faccio appello allo spirito sportivo che da sempre li anima e all’amore per la loro squadra perché con il loro comportamento contribuiscano a creare quel clima di serenità che favorisce il raggiungimento di importanti successi. La tifoseria è chiamata a far la sua parte distinguendosi per correttezza e sportività». (FONTE: ilMattino)
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