Lavezzi torna in anticipo Riscatto con il Napoli dopo la Copa America e domani al San Paolo per il Penarol
03 Agosto 2011 -- La moto d’acqua non l’hanno ancora portata a bordo. Ma non è quello il giocattolo che a Ezequiel Lavezzi piace di più. «Non vedo l’ora di riabbracciare il pubblico del San Paolo e conoscere i nuovi compagni».
Che stia per ritornare a Napoli lo si capisce dal fermento sul molo della baia di Mergellina dove il suo Pershing si dondola da settimane aspettando che il Pocho vi rimetta piede, dopo le gite capresi di maggio prima della partenza per la Coppa America.
Torna. E questa è già una bella notizia per i tifosi che lo hanno eletto loro idolo. Sarà allo stadio domani sera per l’amichevole con il Penarol (solo come spettatore) e in città, dicono, già questo pomeriggio. E a bordo del suo yacht in serata, magari per il primo blitz a Capri in questa ultima finestra di vacanze prima di aggregarsi al resto del gruppo al lavoro da due settimane.
Da Buenos Aires a Napoli: doveva essere l’estate del Pocho, della sua consacrazione tra i grandi d’Argentina. Torna con la sua voglia di riscatto affidata al Napoli: la sua avventura con l’Argentina si è conclusa ben prima della notte nefasta di Santa Fe. Il ct Batista, dopo avergli concesso le prime due gare da titolare, lo ha relegato in panchina nella gara con il Costarica: «È stato brutto, molto brutto, non vincere la Coppa America».
Una bocciatura per Messi, per lui e per Carlitos Tevez, i pezzi pregiati. Una botta per il mercato: il Manchester City sognava di ricavare 56 milioni dalla cessione di Tevez, per investirli, in parte, proprio sul napoletano. Che i due si muovano dalle rispettive squadre, e a questi prezzi, è stato sempre lecito dubitare. Per prima cosa, giurano Lavezzi e il suo fidato amico-agente Alejando Mazzoni perché «non ci sono richieste né trattative».
Il fulmine tra oggi e domani tornerà a Napoli, pronto a sorridere e ad ammiccare, per la gioia delle fans. Ad ammettere e non ammettere. A chiudere le porte al City, al Malaga, al Real Madrid e al Tottenham, anche se solo in apparenza. Perché lascia sempre uno spiraglio, uno 0,1 per cento ogni volta che parla: «Se dovessi andar via lo spiegherei io direttamente alla gente», ripete in continuazione. La verità è che Lavezzi non è indifferente alla proposta dello sceicco Mansur, perché la squadra di Mancini è un’offerta che qualsiasi giocatore ci penserebbe non una, ma dieci, cento volte prima di rifiutare.
Dunque: resta a Napoli. E vai a capire perché dovrebbe essere il contrario, visto che il Pocho è legato al club azzurro per altri quattro anni (ma nel contratto c’è una clausola rescissoria da 31 milioni). De Laurentiis gli ha affidato le sorti del suo destino: «Dipende solo da lui se resta». Ed è per questo che ogni volta che dalla parti del Napoli s’aggira Giorgio De Giorgis, il manager amico di Roberto Mancini, il gossip si scatena: «Non sono qui per portare via Lavezzi», giura.
E non si capisce perché debba essere una bugia.
A cura di Pino Taorima da ilMattino
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