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Napoli sconfitto nel finale
Un eurogol di Chevanton regala la vittoria al Lecce. Espulsi Cavani e Corvia. Azzurri brutti e privi di mordente.

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08 Maggio 2011 -- PROLOGO - Il Napoli è a Lecce per puntare alla Champions senza passare per i preliminari. Lecce rasserenato dalla decisione della disciplinare di eliminare le tre giornate di squalifica a Di Michele, Napoli meno tranquillo per le voci che si rincorrono di un possibile addio di Mazzarri. Ecco quindi che De Laurentiis ha deciso di seguire la squadra in ritiro, cosa inconsueta per il patron azzurro che evidentemente teme cali di concentrazione da parte dei suoi. Un solo dubbio per Mazzarri che conferma la squadra che ha battuto sabato scorso il Genoa al San Paolo con la sola esclusione di Pazienza a favore di Yebda. Dunque nel Napoli c’è De Sanctis tra i pali, poi Campagnaro, Cannavaro ed Aronica, centrocampo con Maggio, Gargano, Yebda e Dossena, tridente Hamsik, Lavezzi e Cavani. Formazione già fatta per il Lecce di De Canio che schiera un 4-4-2 con Rosati tra i pali; poi Tomovic, Gustavo, Fabiano, Mesbah in difesa, Olivera, Vives, Giacomazzi e Munari a centrocampo, in attacco Corvia e Di Michele. Dirige l’arbitro il signor Valeri della sezione di Roma. Un migliaio i tifosi partenopei al seguito della squadra.

PRIMO TEMPO – Al 06' dormita della difesa del Napoli con Munari che lasciato solo sulla sinistra da buona posizione manda sull'esterno della rete sul primo palo. Al 09' un tiro cross dalla destra di Giacomazzi viene bloccato con le mani da De Sanctis sulla linea di porta. Al 14' prima azione da moviola su cross dalla sinistra di Dossena in area per Cavani che colpisce di testa ma trova il corpo di Mesbah a respingere la palla, forse con un braccio, ma Valeri di Roma lascia proseguire. Al 24' Lavezzi crossa in area per Maggio, che tutto solo, viene fermato in posizione millimetrica di fuorigioco: seconda azione da moviola. Al 30' il diagonale dal limite di Vives, servito involontariamente da un rinvio sbagliato di Cannavaro, termina di poco a lato. La partita è brutta e priva di emozioni. Il pareggio, per il momento sta bene a tutte e due le squadre. Al 44' altra azione da moviola sul sinistro di Munari ribattuto col corpo e forse con un braccio (attaccato al corpo) da Cannavaro che poi spazza sulle gambe di Di Michele, poi Corvia viene ammonito per protesta poichè chiedeva il rigore per un presunto tocco di mani. Si va così al riposo col punteggio ancora fermo sullo zero a zero.

SECONDO TEMPO – La ripresa comincia senza cambi ed ancora al piccolo trotto. Ma al 3’ ci pensa Valeri a rendere un po’ vivace l’incontro assegnando prima una rimessa laterale del Napoli a favore del Lecce e poi concedendo subito un rigore molto generoso per un contatto in area di Campagnaro con Olivera. Al 4’ della ripresa, Corvia con un tiro all’incrocio dei pali trafigge De Sanctis che aveva intuito la traiettoria. La rete del Lecce sembra dare una scossa al Napoli. Al 9’ Lavezzi viene atterrato sulla sinistra da Corvia che viene ammonito, era già stato ammonito nel primo tempo e viene espulso per doppia ammonizione, così il Lecce resta in dieci. Mazzarri effettua un doppio cambio inserendo Zuniga per Dossena e Mascara per Yebda, mentre un nervoso Cavani si fa ammonire per proteste dall’arbitro Valeri. Hamsik arretra sulla linea mediana. Il Lecce, con un uomo in meno, punta ad addormentare il match e si difende pronto a ripartire in contropiede con Di Michele. Il Napoli pare che voglia fare sul serio e cominciare ad attivarsi con più velocità proprio con i nuovi entrati che sembrano più pimpanti. Al 21' st il destro dal limite di Zuniga termina di poco a lato. Al 22’ su angolo dalla sinistra corto di Lavezzi per Zuniga, Mascara di testa si inserisce sul traversone e riporta il risultato in parità. Al 24’ ci prova ancora Mascara, ma il suo destro dal limite termina di poco a lato. De Canio inserisce Giuliatto per Vives alle prese con problemi fisici. Al 27' Cavani solo davanti alla porta di Rosati, di testa, manda incredibilmente alto. Al 29' poi, il Matador rovina tutto quando va, ingenuamente, a fare un fallo nell'area di rigore del Lecce su Olivera e viene ammonito per la seconda volta e così viene espulso. Cavani non ci sarà per il big match contro l'Inter e rischia anche qualcosa in più andando ad appoggiare una mano sulla spalla dell’arbitro che non gradisce (adesso bisognerà vedere cosa scriverà sul referto, ndr). Ristabilita la parità numerica con le due squadre che giocano in dieci il Lecce riprende coraggio. Viene ammonito anche Mascara: anche lui diffidato salterà la gara con l'Inter. De Canio si gioca il tutto per tutto inserendo Chevanton per Munari mentre Mazzarri inserisce Pazienza al posto di Hamsik. Proprio il nuovo entrato Chevanton al 43' con un bolide dal limite porta regala la vittoria ai giallorossi che ancora possono sperare nella salvezza. Attimi di incertezza al momento del gol di Chevanton che entra in porta e poi esce con De Sanctis che blocca la palla, l'assistente Carioalto non assegna, ma Valeri vede giusto e dà la rete, con De Sanctis che viene ammonito per proteste. Il Napoli prova a riacciuffare il pareggio, sfiorandolo solamente al 50' all'ultimo istante del recupero con un colpo di testa di Mascara che termina di un soffio a lato facendo la barba al palo.

CONCLUSIONI - Il Napoli sconfitto nel finale dall'euro gol di Chevanton ancora non può dirsi certo dell'aritmetica certezza del terzo posto. Agli azzurri basta un punto contro l'Inter, ma lo dovranno fare senza Cavani e Mascara che saranno squalificati. La squadra è parsa già in vacanza, ha riavuto uno scatto d'orgoglio dopo la rete su rigore di Corvia. Poi non ha trovato la forza di segnare un altro gol e con l'espulsione di Cavani, la squadra di De Canio ha ritrovato coraggio e l'ingresso di Chevanton al posto di Munari ha segnato la svolta per i leccesi. Si torna a casa quindi con l'amaro in bocca e senza poter ancora festeggiare e con un'altra settimana di polemiche e di quesiti sul futuro di Mazzarri da sopportare. Certo la terza sconfitta in quattro giornate non lascia tranquilli, soprattuto se si considera che le prossime avversarie si chiamano Inter e Juve. Troppi uomini sono parsi sotto tono e privi di mordente a cominciare dal troppo nervoso Cavani. Anche Lavezzi, che comunque è stato l'unico ed il più pericoloso insieme a Mascara, non ha reso al massimo delle sue possibilità eclissandosi a lungo nel corso della gara. Lo stesso si può dire di Hamsik, ma anche di Maggio e Dossena che hanno spinto poco. In difesa qualche sbavatura di Cannavaro, molto bene invece Campagnaro ed Aronica. Adesso però è facile criticare, ma si corre il rischio di far svanire un sogno di una stagione che anche con un quarto posto (speriamo di no) è stata esaltante. E' il momento di stringere i denti, di stare tutti uniti, di mettere da parte i discorsi sul futuro di Mazzarri. Di lavorare in serietà e di concentrarsi per conquistare col coltello tra i denti quell'unico punto che ancora ci eviterà di disputare i preliminari. Avanti Napoli, non mollare!

A cura di M. Spampanato