02 Aprile 2003 -- Serie A invariata e cadetteria - a partire dalla stagione 2005/2006 - in due gironi da 10 squadre divisi con criteri geografici con le squadre che si affronterebbero quattro volte (due gare d'andata e due di ritorno) per un totale di 36 turni al termine dei quali probabilmente vi sarebbero play-out e play-off per la promozione in serie A.
Restanono invece da stabilire invece il numero di promozioni e retrocessioni e la formula con la quale si giocherebbero gli spareggi.
Questa la proposta uscita all'unanimità dalla riunione della Lega Calcio di serie A e B: in tal modo i presidenti delle squadre hanno fornito il loro contributo al dibattito sulla riforma dei campionati che si è aperto da qualche mese.
La proposta è stata motivata con l'esigenza di tutelare le società del Sud che in tal modo sarebbero sempre rappresentate in massima serie, ma anche l'integrità della Lega che rischiava di spaccarsi per le divergenze tra Galliani e Matarrese.
La notizia importante dal punto di vista politico però è stata la decisione assunta dai presidenti di A e B di non procedere alla diffida nei confronti della Federcalcio: nella precedente riunione la Lega aveva infatti deliberato di intimare alla Federazione un altolà sull'ipotesi che questa potesse procedere autonomamente alla riforma dei campionati.
A sugello del clima distensivo ritrovato è giunta la reazione di Carraro, presidente della Federcalcio, che ha giudicato con soddisfazione la proposta di riforma, considerandola "costruttiva".
Nei prossimi giorni vi sarà la decisione della data in cui si riunirà il Consiglio per procedere ad una ulteriore valutazione sulle proposte di riforma: insieme a quella oggi avanzata dalla Lega, resta quella elaborata da Abete che prevede una B in due gironi da 18 squadre.