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Niente turnover
È allarme Napoli: mille minuti a testa. I nazionali sono stanchi.

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23 Ottobre 2010 -- NAPOLI (23 ottobre) - Undici titolarissimi, anzi dodici. Mazzarri da tempo ha fatto le sue scelte. E si vedono in campo. C’è De Sanctis lo stakanovista, unico giocatore di tutta la serie A, insieme al collega interista Julio Cesar, ad aver giocato tutti i minuti di tutte le 45 partite degli ultimi due campionati (38 gare lo scorso anno, 7 quello corrente).

E poi a essere sempre impiegati in campionato anche Hamsik e Campagnaro: entrambi, come il portierone azzurro, hanno giocato 662 minuti. Chiude la graduatori dei titolarissimi Aronica, con 357 minuti, lo segue Grava con 316. Poi il vuoto, visto che Zuniga, primo delle riserve, ha giocato 177 minuti.

E i titolarissimi hanno giocato anche la maggior parte delle partite di Europa League. Insomma, un vero tour de force. Che continua lunedì sera con il Milan. Il pareggio con il Liverpool costringe, invece, gli azzurri a non poter fare calcoli nel girone e a dover dare il tutto e per tutto nelle prossime tre partite. «Dobbiamo provare a fare risultato sempre» ha avvisato Mazzarri subito dopo il pari con i reds.

Un pensiero condiviso da tutti i giocatori. Il problema è che con pochi ricambi la stanchezza si può accusare e i passaggi a vuoto di questo o quel giocatore diventano sempre più frequenti con il passare della stagione. Nel dopopartita di Europa League il presidente De Laurentiis si è scagliato contro l’utilizzo dei nazionali in giro per il mondo. «Una cosa da incompetenti - è sbottato il massimo dirigente - far giocare 90 minuti a un campione in una partita finita 7-1».

E non è finita qui, visto che il 17 novembre, di mercoledì, nel mezzo di un notevole filotto di partite per gli azzurri (il Napoli giocherà 13 gare in 56 giorni), c’è Argentina-Brasile. Prevedibile una convocazione del Pocho Lavezzi, sottotono in quest’ultima settimana. E forse del Principito Sosa. «A metà novembre - il presidente ha lanciato l’allarme - c’è un’altra amichevole. Verremo penalizzati ancora. Questo è sintomo di disorganizzazione».

Mazzarri punta soprattutto sui suoi fuoriclasse e su Gargano come perno di centrocampo. Basta guardare i minuti complessivi giocati tra campionato e Coppa. Alle spalle di De Sanctis (1137 minuti), gli unici azzurri a superare quota mille sono proprio Lavezzi (1065), Gargano (1010) e Cavani (1001), seguiti da Hamsik (978). Ovvero, in poco più di due mesi, dal 19 agosto, gara casalinga con l’Elfsborg ognuno di loro ha giocato più di undici partite, oltre ai criticati impegni con le rispettive nazionali. Senza contare le amichevoli agostane con Wolfsburg, Bologna e il triangolare di Palermo.

Troppe partite? Giusto far rifiatare i propri fuoriclasse in prospettiva di una stagione così lunga, con tre fronti ancora aperti? La controprova non esiste e Mazzarri lo ha sempre detto. «L’Inter rinuncia facilmente a Eto’o? Sinché posso, faccio sempre giocare i giocatori più importanti. Gli parlo prima di ogni partita, faccio le valutazioni insieme allo staff medico e quando poi mi accorgo che sono lontani dalla forma migliore gli faccio saltare la partita».

A cura di Cristiano Tarsia
Fonte ilMattino.it