Quagliarella preso di mira La cime del suo yacht, ormeggiato a Castellammare, sono state sciolte per dispetto.
13 Settembre 2010 -- Non gliel’hanno proprio perdonata. Abbondare la “sua” Napoli per andare alla Juventus, nemica giurata del popolo partenopeo, lasciando di stucco la tifoseria dopo una serie infinita di messaggi d’amore. Così, la vita di Fabio Quagliarella all’ombra del Vesuvio è diventata tutt’a un tratto durissima.
Nella sua Castellammare di Stabia, agli insulti (il grido di “traditore” è gettonatissimo, i forum online mostrano il malcontento dei tifosi) sono seguiti i fatti. Con un dispetto bello e buono: qualche giorno fa, qualcuno ha sciolto le cime della barca del bomber juventino, a segno nella partita di domenica contro la Sampdoria.
Il Primatist G41 Aerotop di Fabio, che era ormeggiato a pochi passi dalla casa natale del calciatore, ha riportato lievi danni ma è arrivata, puntuale, la conferma che a Napoli e dintorni il nome di Fabio fa storcere il naso ai più. Benché il suo agente Bozzo si sia premurato, nei giorni scorsi, di sottolineare come l’inatteso divorzio dell’attaccante stabiese dal Napoli sia, di fatto, una decisione collegiale: «La responsabilità va divisa equamente tra le tre componenti: presidente, allenatore e calciatore».
Eppure, in città l’accusa di tradimento prende corpo, alimentata dalla machiavellica riproposizione delle dichiarazioni datate di Fabio, che in tempi non sospetti giurava fedeltà eterna alla squadra della sua città. Pura ruffianeria? Per ora, la ferita è ancora aperta. E in attesa che si rimargini, lo juventino Quagliarella deve fare i conti con insulti e dispetti.
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