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Maradona, il fisco torna all'attacco
Equitalia specifica che il debito con le casse italiane non è estinto, se dovesse ritornare a Napoli per la festa dei propri 50 anni potrebbero ripetersi dei pignoramenti

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08 Settembre 2010 -- Sembrava tutto fin troppo facile. Diego Armando Maradona vuole festeggiare a suo modo il 50esimo compleanno, chiama qualche vecchio amico e organizza un’amichevole tra stelle del calcio al San Paolo di Napoli, riabbracciando il “suo” pubblico”.

Sembrava tutto scontato. Peccato che qualcuno si sia dimenticato di fare i conti – è proprio il caso di dirlo – con il fisco italiano. Se nella giornata di lunedì, infatti, si era diffuso un certo ottimismo al riguardo del debito che il Pibe de Oro avrebbe con lo Stato Italiano. Nelle ultime ore Equitalia è uscita allo scoperto. smentendo tutte queste ricostruzioni. “Le somme che Diego Maradona deve al fisco perché ha evaso e che tentiamo di recuperare, sono soldi che l'ex campione argentino deve allo Stato italiano, quindi a tutti i cittadini”, queste le forti dichiarazioni che allontanerebbero parecchio Diego dal ritorno a Napoli.

A provocare la risposta di Equitalia sarebbero state le frasi di Salvatore Bagni, ex calciatore e amico dell’argentino, a proposito delle pendenze con il fisco di Maradona. "In passato gli hanno confiscato orologi e orecchino quando è venuto in Italia, vorrà dire che stavolta non li porterà con sé”, aveva ironizzato. Frasi che "dimostrano, ancora una volta, come sia necessario un cambiamento del modello culturale che ha favorito l'evasione fiscale nel nostro Paese - si legge in una nota di Equitalia - il fatto che Maradona sia stato un grande calciatore e sia ancora molto amato dai tifosi non lo pone in una posizione diversa rispetto agli altri contribuenti chiamati a compiere i propri doveri di fronte al fisco".