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"Sarà un Napoli che non deluderà"
Il messaggio del numero uno per restituire il sorriso ai tifosi azzurri: «Non ho mai tradito le attese, fidatevi di me».

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21 Giugno 2010 -- NAPOLI, 21 giugno - Ghe pensi mi. O ci penso io. Ci pensa lui, il sorrisetto sornione, i messaggi chiarissimi lanciati attraverso l’etere, il si­lenzio d’oro sull’affare Fred, le rettifiche al can can altrui e un’occhiata lunga sul bi­lancio, per star lontano, lon­tanissimo, da pericolosi in­toppi di percorso. Il Napoli di De Laurentiis è in embrione però a volte basta poco per farsi un’idea di quel che ac­cadrà tra venti giorni, da Fol­garia in poi: talvolta, basta e avanza una frase rassicuran­te, per sentirsi incoraggiati. «Io non ho mai tradito le attese. Non lo fa­rò neanche ora. I tifosi abbiano fiducia, stiano tranquilli, ci divertiremo». Il Napoli di De Laurentiis è in una promessa secca, limato di ogni fronzolo, rimesso in sesto do­po il sogno Pazzini e ora concepito attra­verso l’oculata gestione delle risorse uma­ne a disposizione.

NAPOLI IN FORMAZIONE - I due Napoli di De Laurentiis, quei venti­due-ventitré calciatori da offrire a Mazzar­ri per dargli la possibilità di plasmarli e mi­racolosamente tenerli a ridosso delle gran­di, è in laboratorio: un difensore (mancino), un centrocampista, un attaccante. Ma pri­ma, bisogna vendere per ridimensionare il capitolo-ingaggi. La sintesi del progetto è nei nomi che ormai danzano nell’aria, volteggiano sul san Paolo, sembrano materializ­zarsi: in attacco, Fred (26), ha scavato un solco tra sé e la concorrenza, per il momento rimane distante da Fuorigrot­ta per colpa di quei misteriosi dettagli che governano le umane vicende del calciomer­cato. A centrocampo, Franco Zuculini, si è da tempo promesso, ha pubblicamente am­messo la sua devozione per quell’erba ma­gica dello stadio calpestata dal mito di qual­siasi argentino e ora attende che gli venga suggerito di preparare le valigie; e in dife­sa si procede con il ballottaggio, sfogliando la margherita, valutando le possibilità di scambi: Mantovani (26) del Chievo o Britos (25) del Bologna, perché dipende soprattut­to dagli uomini da inserire nella trattativa. Il Napoli di De Laurentiis è in fase di for­mazione, ed è stato abbozzato ma non pre­scinde dalle cessioni, dalla necessità di ri­dimensionare l’organico, di ridurlo dall’ab­bondanza attuale alla normalità futura. In­tanto, venerdì, ci saranno le comproprietà, e si conoscerà il destino di Calaiò e di Man­nini, di Zalayeta e della casse azzurre, nelle quali possono entrare eventualmente un bel po’ di milioni di euro da rein­vestire e altri se ne possono eventualmente risparmiare come ingaggi.

Leggi l'articolo completo sull'edizione odierna del Corriere dello Sport-Stadio

Antonio Giordano