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18 Aprile 2010 -- PROLOGO – Il Napoli privo di Quagliarella, Aronica e Cannavaro squalificati e di Maggio infortunato, prova a leccarsi le ferite dopo il capitombolo interno contro il Parma nella difficile trasferta di Bari. Mazzarri schiera De Sanctis tra i pali, in difesa il rientrante Santacroce a destra con Rinaudo centrale e capitan Grava a sinistra, a centrocampo Campagnaro prende il posto di Maggio, Zuniga si piazza a sinistra con Pazienza e Gargano centrali in mediana e poi in attacco Hamsik, Lavezzi e Denis. Sul fronte avversario, anche Ventura, ex di turno, è costretto a fare i conti con numerose assenze a cominciare da quelle di Ranocchia, Rivas, Meggiorini e Kutuzov, passando per Donda, Pisano, Kamata e Donati, inoltre si ritrova Masiello e Sforzini non ancora al top e perciò non li schiera dall’inizio. Così il 4-4-2 dei padroni di casa è costituito da Gillet tra i pali, poi Belmonte, A. Masiello, Bonucci e Parisi in difesa; Alvarez, Gazzi, De Vezze e Allegretti a centrocampo, in attacco il duo Barreto-Castillo. Dirige l’incontro il signor Bergonzi della sezione di Genova.
PRIMO TEMPO - Dopo un avvio un po' blando è il Napoli a rendersi pericoloso al 13' con Denis che non riesce a deviare un traversone basso dalla destra di Campagnaro, poi Zuniga dall'altro lato manda la palla sopra la traversa. Al 14' ghiottissima occasione per Hamsik che servito in area a tu per tu con Gillet non ha la freddezza per piazzare la sfera e finisce col calciare proprio addosso al portiere del Bari. Sul fronte avversario risponde il Bari con un tiro di De Vezze che termina di poco a lato. Il Bari aspetta il Napoli nella propria trequarti per tentare di ripartire in contropiede, il Napoli dirige il gioco ma non riesce a trovare varchi nella difesa pugliese. La gara stenta a decollare e così il vantaggio del Napoli che arriva al 28' con una staffilata dal limite di destro di Lavezzi è come un fulmine a ciel sereno. La gara continua ad essere brutta e priva di emozioni e così si arriva direttamente al 46' quando Campagnaro effettua un retropassaggio rischioso per De Sanctis il quale è costretto ad uscire in tutta fretta su Barreto che gli commette fallo.
SECONDO TEMPO - Al 2' un tiro dal limite di Allegretti viene bloccato a terra da De Sanctis. La gara continua ad essere brutta, il Napoli dopo aver lasciato i primi minuti di gioco in mano ai padroni di casa, comincia a venire fuori dalla propria area ed al 10' sfruttando un errore di Bonucci che cicca l'intervento, Lavezzi entra in area del Bari e a tu per tu con Gillet realizza la doppietta. Ventura effettua un doppio cambio inserendo Almiron e Sforzini per De Vezze e Castillo. Al 13' un tiro dal limite su calcio piazzato di Allegretti termina di poco alto sulla traversa. Ventura effettua l'ultimo cambio inserendo Masiello al posto di Allegretti. Mazzarri sposta Hamsik a destra e chiede a Lavezzi di dare un mano in copertura sulla sinistra. Al 29' vola più in alto di tutti Almiron e di testa trafigge De Sanctis riaprendo la gara. Il Napoli è in bambola e non riesce ad arginare Almiron e rischia al 30' quando Sforzini tutto solo, a porta vuota non riesce, ad agganciare il traversone basso di Sforzini. Mazzarri effettua il primo cambio inserendo Bogliacino per Pazienza che dopo la gomitata al volto non vista dalla terna arbitrale non è più al top. Il tecnico azzurro si copre a centrocampo togliendo Denis ed inserendo Dossena con Lavezzi che va a fare la punta centrale con Hamsik che resta a destra e Dossena che si piazza a metà campo a sinistra. Riassestata la squadra e grazie anche a Lavezzi il Napoli non corre altri particolari rischi e così dopo cinque minuti di recupero Bergonzi fischia la fine delle ostilità col Napoli che torna alla vittoria.
CONCLUSIONI - Con una doppietta di Lavezzi, dunque il Napoli si rilancia in campionato ed in classifica anche alla luce della sconfitta della Juve e del pareggio del Palermo. Peccato per la vittoria in extremis della Samp e per il pareggio dello stesso Palermo sempre in extremis, ma peccato per la sconfitta di domenica scorsa contro il Parma che potrebbe divenire decisiva alla fine del campionato. Ovviamente ci auguriamo di no ed è bene, adesso, mettere definitivamente da parte quella gara, anche perché non ci sarebbe solo quella da mettere da parte, ma tante e tante altre soprattutto 'grazie' agli arbitri. Ritornando alla partita odierna, diciamo che il Napoli non ha giocato un grande calcio, ma è stato quadrato, lucido e preciso sotto porta, anche se nel finale ha rischiato con l'ingresso di Almiron fin quando Mazzarri non ha preso i dovuti provvedimenti. Ritornando a Lavezzi che è alla terza doppietta in Italia, va detto che il suo apporto è stato fondamentale non solo per i gol, ma per le tante punizioni guadagnate soprattutto nel finale, che hanno consentito alla squadra di salire e di respirare nel momento di maggior pressione del Bari. A quanto pare è servito l'allenamento specifico che Mazzarri gli ha fatto fare in settimana sui tiri di destro.
Per quanto riguarda il tecnico è stata importante la mossa di giocare con un 3-4-2-1 quando il Napoli attaccava e di passare ad una sorta di 4-4-1-1 quando era il Bari che avanzava con Hamsik che sulla sinistra aiutava Zuniga a tenere Alvarez, con Denis punta centrale e con Lavezzi che svariava su tutto il fronte d'attacco scambiandosi di tanto in tanto la posizione proprio con Denis. Zuniga ha fatto l'ennesima bella prestazione in un ruolo che non è il suo, ma che sembra finalmente entratogli nella pelle, o meglio nel piede. Mazzarri, come detto, ha arginato l'ingresso di Alvarez con l'impiego di Dossena al posto di Denis per coprire a sinistra, spostando Hamsik a destra per coprire le avanzate di Sforzini e con Bogliacino e Gargano che azzannavano a centrocampo Almiron. Per quanto riguarda le note positive non possiamo poi non citare il rientro di Santacroce, pedina importante per il futuro azzurro, ma che deve comunque recuperare la forma. Nota stonata il 14esimo gol di testa subito dagli azzurri su 41, cioè il 35% dei gol subiti da De Sanctis che per l'occasione non è parso proprio impeccabile. Ritornando comunque alle cose positive, finalmente, il Napoli ha siglato il record di 52 punti ottenuti per la prima volta in un campionato di A da quando ci sono i tre punti superando la quota 51 ottenuta da Boskov nel campionato 1994/95 anche se in quell'occasioni le formazioni erano 18 e non 20 come oggi. A quattro gare dal termine, con la Juve superata, il Palermo a tre punti e la Samp a cinque, si preannuncia un finale di stagione incandescente. Il Napoli ci proverà fino alla fine sperando anche nella Roma, affinché raggiunga in finale di Coppa Italia l'Inter liberando il settimo posto in classifica per l'Europa, anche se il sogno resta ancora impronunciabile.
A cura di Michele Spampanato
Redazione CalcioNapoliNews.it