Sudafrica, i capricci di Diego Alla ribalta le richieste avanzate dal ct dell'Argentina per la sede del ritiro della sua Nazionale
10 Marzo 2010 -- Che sia stato il più grande calciatore del mondo è ormai universalmente acclarato (spiace per Pelè, ma è così). Che sia tuttora il più eccentrico, originale e problematico personaggio del mondo del pallone, è altrettanto sicuro (e qui non è il solo ma concorre certamente per i primi posti). D'altronde lui, Diego Armando Maradona, non fa nulla per smentire la sua fama. Ultima chicca, le perentorie richieste avanzate dal ct dell'Argentina per la sede del ritiro sudafricano della sua Nazionale.
La Selecciòn ha scelto il Centro di alto rendimento sportivo dell'Università di Pretoria. Per capirci, il top. Al punto da essere un po' la Coverciano del rugby sudafricano. E la palla ovale, nel Paese di Nelson Mandela, è esattamente come il calcio qui da noi. Diego, Messi e compagni insomma, useranno le strutture preferite dai celebri Springboks verde-oro, il cui inatteso trionfo nel Mondiale 1995 è stato celebrato nel film di Clint Eastwood "Invictus" con Morgan Freeman e Matt Damon.
Eppure al Pibe non basta. Non così com'è, almeno. E ha dettato la lista dei cambiamenti da effettuare. Roba da numeri uno. Innanzitutto le stanze, piuttosto spartane, stile rugby, insomma. Il fuoriclasse di Lanus intende trasformarle in luoghi assolutamente più confortevoli: locali interamente ritinteggiati, ogni bagno dotato di idromassaggio, televisori Lcd in tutte le camere. E ancora: l'ex numero dieci che ha cambiato la storia del Napoli con due scudetti, una Coppa Uefa, una Coppa Italia e una Supercoppa, ha chiesto pure la costruzione di una nuova zona termale dotata di due Jacuzzi. Infine, l'ultimo ritocco: che sparisca ogni possibile riferimento rugbistico dal campo di gioco che dovrà ospitare gli allenamenti dei biancocelesti.
Dettate le condizioni, si è stipulato il contratto e i sudafricani si sono messi rapidamente al lavoro per accontentare il "Dio" del pallone. Lavori in corso, dunque. Come ha spiegato il responsabile del centro universitario che si trova a 54 chilometri da Johannesburg, a 1400 metri sopra al livello del mare. "Le ristrutturazioni sono a buon punto, presto termineremo - ha spiegato Colin Stlier - tutti noi siamo davvero impazienti di ricevere le grandi stelle argentine anche se, sicuramente, sarà più facile accontentare un tipo come Lionel Messi rispetto allo stesso Maradona". A Pretoria, bisogna dirlo, hanno già capito tutto.
g.marino@repubblica.it
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