Il professore ha ragione ma... Scoglio ha rivelato quello che tutti sanno, ma il problema è che lo sapeva anche lui
05 Marzo 2003 -- Nella sua durissima critica nei confronti degli organi di informazione napoletani, Franco Scoglio ha detto la sacrosanta verità: è verissimo infatti, che i giornalisti sportivi partenopei sono avvezzi a repentini cambi di bandiera, a seguire e fomentare la corrente dominante salvo rimangiarsi tutto qualche settimana dopo.
Ha ragione Scoglio quando ricorda gli allenatori "mangiati" dalla critica negli ultimi anni: se forse c'entra poco chi come Mazzone andò via soprattutto in polemica con la società, va ricordato che nella fase più difficile della rincorsa del Napoli di Novellino verso la serie A (poi conquistata) non furono pochi a criticare durissimamente (fino a chiederne la "cacciata") quello che è rimasto l'unico tecnico capace di vincere qualcosa a Napoli, poi rivelatosi come uno dei più bravi allenatori italiani degli ultimi anni.
Allo stesso modo va ricordato che l'ora rimpianto Gigi De Canio, lo scorso anno fu sottoposto a durissime critiche ed alcuni ne invocarono l'esonero: prima il sarcasmo con il quale si ricordava il giudizio sulla squadra "monca e poco omogenea" (poi rivalutato e ripreso a vele spiegate quest'anno sotto la gestione-Colomba), poi gli sberleffi sul famoso "piano-De Canio" per il rilancio del settore tecnico.
Un pietoso velo va steso poi sull'atteggiamento della stampa partenopea nel cambio Zeman-Mondonico, con il tecnico di Rivolta D'Adda accolto come il messia della riscossa ("Ecco Mondonico, il tecnico che piaceva a Maradona" titolò Il Mattino), salvo poi ricordarne con spocchiosa sufficienza le imbarazzanti dichiarazioni nei dopo-partita ed ironizzare sulla tipica affermazione "Non era questa la gara che dovevamo vincere".
Insomma, Scoglio ha perfettamente ragione: c'è una stampa voltagabbana, incline a fomentare le polemiche ed ha prendere posizioni per partito preso. Del resto, chi come Scoglio si proclama 'professore' per antonomasia, si espone quasi automaticamente allo scontro con una classe di 'baroni' della penna che si atteggiano a 'sapientoni' del calcio.
Fino a quando i risultati hanno assistito Scoglio, tutti sono rimasti allineati e coperti cercando di trovare nella mancanza di "bel gioco" qualche motivo per bacchettare il professore. Sono bastati invece due risultati negativi consecutivi per scatenare la bagarre.
Insomma, effettivamente la stampa partenopea non crea cultura sportiva, nè opinione, quanto piuttosto tende a fomentare gli umori variabili della tifoseria e su questo Scoglio ha ragione.
Però, un esperto di calcio come Scoglio tutto questo non lo ignorava: allenare il Napoli vuol dire anche confrontarsi con questi fenomeni e il tecnico azzurro non può minacciare di prendere cappello ed andare via.
Sarebbe troppo facile ed un 'tradimento' per quel popolo azzurro che lo stesso Scoglio dice di amare.
Ciò detto, però, quando sulle pagine della Gazzetta dello Sport leggiamo - a firma dell'ineffabile Mimmo Malfitano - che "in città gira una voce insistente" per la quale Naldi sarebbe pronto a richiamare Colomba in caso di sconfitta con la Samp, allora ci viene voglia di stare totalmente dalla parte del professore, perchè questo non è giornalismo.
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