23 Febbraio 2010 -- "Non diamogli più peso e significato, andiamo avanti pensando alle cose serie che ci competono. Dietro il ruolo, c'è sempre la persona. E ormai siamo arrivati a un livello tale che è preferibile lasciare perdere. Tutto quello di infantile che uscirà dalla sua bocca, d'ora in poi, avrà per me un valore pari a zero. Non avrei dovuto rispondergli nemmeno la prima volta". E'
Walter Mazzarri a chiudere la polemica a distanza con l'allenatore dell'Inter. "Meglio parlare del Napoli. Siamo diventati così forti che rimaniamo male per un pareggio fuori casa. Ma non dobbiamo dimenticarci da dove siamo venuti. Più di così non si poteva fare".
L'uscita dalla zona Champions non è un campanello d'allarme, secondo
Mazzarri. "Quando ci sarà una piccola involuzione lo dirò, ma per adesso non l'ho vista. Stiamo pagando solo le difficoltà del calendario: con le grandi in casa e le pericolanti fuori è tutto più difficile. Basta un pareggio come quello contro l'Inter per perdere qualche colpo. Però non c'è motivo di preoccuparsi e la mia filosofia non cambia. Vorrei vincere sempre, a cominciare da domenica. Dirò ai miei giocatori che contro la Roma sarà una finale di Champions, perché non mi accontento mai. Obiettivi? Non ne fisso mai uno in partenza, conta solamente dove si arriva alla fine del campionato. I miei traguardi li ho sempre raggiunti, in carriera, senza aver bisogno di sbandierarli".
L'allenatore non drammatizza il calo delle ultime partite. "Un momento storto arriva sempre, nella vita e nel calcio. L'importante è mantenere la convinzione nella nostra solidità: durante la mia gestione abbiamo ottenuto 17 risultati positivi su 18, perdendo solo una volta a Udine. Il Napoli ha dimostrato di essere cresciuto soprattutto fuori casa, dove si vede la maturità di un gruppo. Stiamo gettando le basi per fare il salto di qualità nella prossima stagione. Ho un ottimo rapporto con De Laurentiis e l'ambiente è dalla nostra parte. Nelle mie squadre hanno sempre fatto gol un po' tutti. Non mi interessa se segnano le punte, basta farne uno in più degli avversari. Conta lo spirito del gruppo. Non voglio vedere egoismo davanti alla porta avversaria, per la frenesia dei bomber di sbloccarsi".
Mazzarri continuerà a dare fiducia ad
Hamsik e
Quagliarella. "Li stimo e valgono tanto, ma non tutte le partite possono essere uguali, soprattutto per i giocatori di talento come loro. L'allenatore può incidere fino all'ultimo passaggio, poi viene fuori la qualità dei giocatori. E' un periodo che non gli dice bene.
Hamsik ha giocato tanto e perso un po' di lucidità.
Quagliarella ha fatto una grande partita con l'Inter, mentre a Siena è stato imbrigliato e non era al top. Non si può essere sempre al massimo". Non lo è nemmeno
Lavezzi, destinato alla panchina anche contro la Roma. "Il Pocho non deve avere fretta: lo aspettiamo al meglio della condizione".