03 Dicembre 2009 -- « Di Parma, rimane la consapevolezza di un sistema arbitrale che non funziona in maniera credibile, trasparente, professionale » . Aurelio De Laurentiis è perplesso più che arrabbiato. Esprime il suo pensiero a margine del varo di « Momenti azzurri » , un ‘ associazione culturale nata per raccontare le vicende del Napoli attraverso varie iniziative compresa quella di fondare un museo. Il patron del Napoli spiega: « Quagliarella meritava il rigore ma a me non piace fare dietrologia. Mi inquieto sul momento, poi mi passa. Però se gli episodi si ripetono ad oltranza, mi indispettisco. E se mi indispettisco, approfondisco. Mi vengono alla mente cose di qualche anno fa. E non vorrei che si ripresentasse una nuova calciopoli di cui non abbiamo proprio bisogno » .
Il presidente del Napoli, da tre mesi consigliere di Lega, già aveva spedito un segnale al designatore Collina domenica sera: « Occorra che spieghi, a tutto c’è un limite » , aveva detto. Ieri ha chiarito meglio la sua posizione: « Gli spettatori meritano correttezza e non si può negare la certezza del diritto. Non si possono amministrare delle spa avendo al di sopra un papà o una mamma che non lasciano libertà d’impresa. I regolamenti devono essere inequivocabili e trasparenti, altrimenti gatta ci cova. Per me, i regolamenti in vigore non sono al servizio dell’industria calcio. Il Napoli vuole essere rispettoso ed educato ma non tollera che gli si mettano i piedi in testa. Se episodi occasionali diventano ripetitivi, allora c’è da pensare. Chi si trova al vertice deve preoccuparsi specie se si allarga il disamore per il calcio. E chi è preposto a guidare gli arbitri, deve farsi da garante della sua stessa credibilità altrimenti così viene meno tutto » .
Aggiunge: « Ci mancano cinque punti scippati dagli arbitraggi. Noi non diciamo niente finché non ci accorgiamo di qualcosa altro e che finora non è emerso. Ma non bisogna profittarne, sennò ci faremo sentire. Guardate cosa è successo in Germania e nei paesi dell’Est. Da noi solo pochi anni fa si era sollevato il polverone. E quando qualcosa non mi convince, quei giorni mi ritornano in mente. Ma una seconda calciopoli stenderebbe anche un gigante.
Attenti alla disaffezione, riconquistiamo credibilità
» . De Laurentiis sta lavorando anche alla progettazione di ammodernamento dello stadio San Paolo (o di un nuovo stadio): « Bisogna capire se si vuole fare « romanella » o costruire qualcosa di moderno e duraturo. Io ci sto lavorando da otto mesi con i miei architetti ed ho un progetto bello ed interessante. Ma ci vuole coraggio e decisionismo. Se c’è un sovrintendente che si alza e dice no, si blocca tutto. Lo stadio si può rifare, dando al quartiere la possibilità di sfruttarlo sempre non solo ogni due settimane, a condizione che nessuno crei ostacoli altrimenti ci si alza dopo tre minuti. Lo stadio riguarda gli organismi della città, indipendentemente dal decreto Crimi. Vogliono un impianto funzionale per una squadra proiettata in Europa? Se ne parli e si prenda una decisione » .
De Laurentiis, poi, si è dichiarato contento del « resettaggio » compiuto in società, d’accordo con Mazzarri sul concetto del « bicchiere pieno » e pronto a varare un Napoli channel, nonché un museo azzurro stabile ed itinerante: « Per recuperare i tanti tifosi napoletani all’estero che domenica non hanno certo gioito » .
Rino Cesarano
C.d.S.