26 Febbraio 2003 -- Nuovo colpo di scena nelle intricate vicende della società sportiva calcio Napoli: nel verbale redatto dal notaio Capuano si legge che l'assemblea dei soci riunitasi ieri non si è validamente costituita per l'assenza dell'amministratore delegato Luigi Albissini, le cui deleghe non erano rappresentate.
Formalmente, questa soluzione metterebbe - almeno nell'immediato - la società al riparo dall'ipotesi di scioglimento, offrendo invece ai sindaci ed agli amministratori la possibilità di riconvocare d'urgenza un'altra assemblea straordinaria per procedere all'ordine del giorno prefissato: ricapitalizzazione ed appianamento perdite.
In realtà, secondo quanto è stato possibile ricostruire, questa soluzione sarebbe stata concordata da Naldi e Corbelli, per guadagnare il tempo necessario a rivisitare i conti alla luce del decreto-salvacalcio e consentire a Naldi di trovare i soldi necessari per risolvere definitivamente la situazione.
Contro questa ipotesi, invece, restano le 'dirompenti' dichiarazioni dell'avvocato Giovanni Gramazio, l'uomo di Corbelli presente ieri a Soccavo.
Come mai il legale dell'imprenditore bresciano al termine dell'assemblea ha parlato di "scioglimento" e di "amministrazione controllata"?
A scatenare l'ira di Corbelli sarebbe stata un nuovo slittamento temporale imposto da Naldi sul pagamento delle quote all'imprenditore bresciano.
Del resto, lo stesso Gramazio ha esplicitato la situazione societaria del Napoli: il socio di maggioranza del Napoli è Salvatore Naldi, ma le quote sono ancora in possesso di Telemarket in via cautelativa, in attesa del pagamento.
In realtà, le dichiarazioni di Gramazio sono da leggere come un durissimo colpo mediatico che Giorgio Corbelli ha voluto infliggere a Salvatore Naldi, nel tentativo di mettere fretta all'imprenditore posillipino che invece continua ad avere disperata necessità di tempo.
Infatti, Naldi ha necessità di giorni per riuscire a riformulare i bilanci alla luce del decreto salva-calcio che gli consentirebbero di ricapitalizzare con una cifra molto più abbordabile e forse anche per cercare quei partner che diventano ogni giorno più necessari e misteriosi.
Resta il fatto che il colpo assestato da Corbelli è stato davvero molto duro: l'ombra del fallimento e dell'amministrazione giudiziaria si aggira per Soccavo e dintorni e - considerata la tradizione giudiziaria del nostro paese - non si può mai escludere qualche colpo a sorpresa da parte di qualche magistrato.
L'unico dubbio sull'operazione mediatica del patron di Telemarket deriva dalla constatazione che l'intervento della magistratura metterebbe in grave crisi lo stesso Corbelli.
In tutto questo, la versione ufficiale fornita dal Napoli parla di assemblea riconvocata entro la fine di marzo: la speranza è che in questo mese Naldi riesca a risolvere i problemi e soprattutto che la situazione non precipiti ulteriormente.
Il tempo, infatti, sta irrimediabilmente per scadere.