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Lo stadio non si vende
Archiviata l'ipotesi da parte del comune, si pensa a ristrutturare l'impianto o di costruirne uno nuovo

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19 Novembre 2009 -- Il Consiglio comunale respinge l'ordine del giorno sull'ipotesi di alienazione e dismissione del San Paolo. Anzi, torna sui suoi passi e punta alla ristrutturazione o addirittura alla costruzione di un nuovo stadio, sfruttando l'ipotesi della candidatura per gli Europei del 2016.

«E chi se lo compra», scherza in napoletano, il sindaco prima dell'inizio del Consiglio, forse anche per reazione alla presa di posizione di Aurelio De Laurentiis ("A me il San Paolo? Neppure se mi pagano"). E' una prima avvisaglia che questa vendita non va fatta. E in serata arriva la conferma. Da An a Rifondazione tutti contrari alla vendita. L'ordine del giorno proposto da Francesco Moxedano cade nel nulla. «C'è un disegno di legge nazionale già approvato dal Senato e in discussione alla Camera che stabilisce alcune condizioni favorevoli per le città che hanno problemi con gli stadi - commenta Rosa Iervolino Russo, al termine della seduta consiliare - Una volta tanto che il Governo fa una cosa buona noi non possiamo dire "no, scusate, non siamo interessati».

La legge all'esame della Camera prevede, in vista della candidatura dell'Italia a ospitare gli Europei del 2016, delle semplificazioni per la ristrutturazione degli stadi. Resta tuttavia il problema della gestione economica di una struttura che costa al Comune oltre 6 milioni l'anno. «Non c'è dubbio - risponde la Iervolino - però, è evidente che prima vedo quale è la situazione normativa più favorevole e poi agisco. Si tratta di rimandare le decisioni solo di un paio di mesi».

L'assessore allo Sport, Alfredo Ponticelli prospetta due scenari possibili. «Se viene approvata la legge proposta dal sottosegretario Crimi ci saranno una serie di semplificazioni per ristrutturare o costruire uno stadio da parte delle società sportive protezionistiche che lo hanno in uso o da società per azioni ad esse collegate». Oppure, se la legge non viene approvata, «il Comune pensa a un'ipotesi di ristrutturazione dello stadio con un project financing».

Dall'aula intanto arriva anche l'ok per il conferimento della cittadinanza onoraria a Bruno Pesaola, ex giocatore ed allenatore del Napoli, proposta da Emilio Di Marzio (Pd).

articolo di Cristina Zagaria
da www.repubblica.it