11 Novembre 2009 -- Il tecnico del Napoli ha tenuto oggi la consueta conferenza stampa coi cronisti nel corso della quale ha chiarito ed apprezzato il fatto che Quagliarella abbia chiesto scusa per l'atteggiamento avuto al momento della sostituzione a Catania senza che alcuno lo spingesse: "Da parte mia e della società non c'è stata alcuna pressione. Quagliarella è un ragazzo eccezionale, ha chiarito tutto, ha chiesto scusa, io prima che ci parlassi avevo già capito il senso del suo arrabbiarsi, perchè lui è napoletano, ama questa città e questa maglia e sente particolarmente il fatto di giocare per il Napoli. Tutta la squadra a Catania non ha creato palle, c'è ne stata una, mezza, lui non ha detto, come ho letto da qualche parte 'vaffa', lui ha detto 'non mi è arrivata una palla' punto, adesso è tutto chiarito".
Il tecnico ha poi proseguito ritornando sul pareggio a Catania: "Sabato scorso a livello tattico la partita era chiara, ma c'è stato proprio un problema di atteggiamento, non si aggrediva, non si saliva, mancava proprio la volontà, coi centrocampisti eravamo lontano e sui rimbalzi la prendevono sempre loro. A Catania è stato un fatto fisiologico, la squadra più di così non poteva darmi in campo. Un punto fuori casa, comunque, nel campionato italiano è sempre un buon punto. Il calcio è una materia in cui contano tante componenti - ha aggiunto Mazzarri parlando più in generale - devi guardare a tutte le componenti, il fatto fisico, il fattore tecnico, il fattore psicologico, magari un giocatore ha un problema a casa e non ti segue bene, ma conta davvero tutto, anche un movimento che lo fai una frazione di secondo dopo, arrivi mezzo metro di ritardo e la palla gol non viene creata!".
Parlando della sosta ha poi detto: "Alleno una parte della squadra e se da una parte è una gloria avere tanti giocatori in nazionale, da una parte mi rompe un po' pure le scatole, perchè non posso corregere gli errori e provare gli schemi con tutti. Io sono il tipo di allenatore che anche quando vinciamo e giochiamo bene vado a cercare il pelo nell'uovo per ottenere sempre il massimo. Guardando alla prossima gara vi dico, non per mettere le mani avanti, non guardiamo solo alla classifica, guardiamo all'organico della Lazio, guardiamo ai valori dei giocatori, la Lazio non è da considerarsi da fascia medio-bassa, ma da medio-alta ed addirittura altissima. Dopo vengono squadre più abbordabili? Sulla carta...in teoria...perchè il calcio non è una scienza esatta, al 'gioco lungo' se fai le cose bene abbiamo più possibilità di fare bene, questo non posso nasconderlo, però adesso c'è da fare una finale di Champions League contro la Lazio, le squadre che vengono dopo le guarderemo dopo questa finale. Santacroce? Non è stato ancora utilizzato perchè ancora non è disponibile. La difesa a Catania ha sofferto, De Sanctis c'ha messo due, tre pezze, però non si è preso gol, mi dicevano alcuni 'tempo fa ne avremmo presi tre', quindi questo significa che comunque si è fatto un passo avanti anche in fase difensiva".
"Acquisti? Intanto è ancora presto perchè al mercato mancano ancora due mesi, poi l'importante è già cominciare a mantenere determinati uomini. Una squadra che conserva i giocatori migliori è un investimento per il prossimo anno. Ci sono squadre che vendono i giocatori, ad esempio, proprio il Napoli quando ero alla Samp, si è preso Maggio che avevo 'creato' quindi ci sono squadre che hanno rose da tanti anni e costruire una squadra forte ci vuole tempo".