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Tra il Napoli e Lavezzi è di nuovo gelo
La Federcalcio argentina: «Ha perso lui il passaporto». E la società prepara una forte multa

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21 Ottobre 2009 -- Tra il Napoli e il Pocho c’è ancora un conto aperto. Va avanti, infatti, l’«istruttoria» aperta dal club nei confronti di Lavezzi per quel giorno di ritardo nel rientro dagli impegni con la Seleccion. «Ho smarrito il passaporto ma non è stata colpa mia. L’ha perduto un addetto della Federcalcio. Quello che prende in consegna i documenti ogni volta che andiamo in Nazionale», aveva dichiarato il Pocho ripartendo per l’Italia. E questo probabilmente ha ripetuto a Bigon quando è arrivato. Ignaro, forse, che l’Afa l’aveva già smentito. «Lavezzi ha smarrito il passaporto e ci siamo adoperati per fargliene ottenere un altro immediatamente», aveva infatti comunicato con un fax al Napoli la Federcalcio d’Argentina. E il Napoli, sempre più convinto che sia andata proprio in questo modo, irritato per il ritardo e forse anche di più per le «dichiarazioni a discolpa» del Pocho, nei confronti di Lavezzi starebbe per far scattare una multa assai salata.

Il calcio, dunque, separato dai comportamenti. E così tra il Napoli e Lavezzi cala un’altra volta il gelo. Intanto, classifica alla mano, nove squadre in tre punti. E il sesto posto «solo» tre lunghezze avanti. Bene, se volete che Mazzarri s’agiti e che il suo slang toscano diventi ancora più toscano raccontategli di questi numeri che tengono in piedi la speranza azzurra per l’Europa. «Io - sbotta - nello spogliatoio ho già detto a tutti, ma proprio a tutti, che la classifica manco si guarda. Niente conti. Niente tabelle. Dobbiamo avere una sola convinzione: abbiamo davanti un mucchio di finali e la prossima è quella di Firenze». Abbasso i numeri, dunque. Ma in alto i cuori quando il pensiero torna al successo sul Bologna. «Perché la squadra - spiega - ha mostrato sacrificio, carattere, voglia di successo. Ma anche le vittorie hanno bisogno d’essere gestite come si conviene. Ovvero - spiega - il Bologna è alle spalle, ora guardiamo avanti». E guardare avanti vuol dire anche, o soprattutto, spigolare tra le cose che non vanno. O che hanno bisogno d’essere aggiustate.

«Capisco l’euforia, ma in campo voglio più attenzione. Attenzione tattica. Ordine tattico». Hanmsik è uno dei «trasgressori»? «Marek - replica Mazzarri - può giocare da centrocampista e da trequartista. Uno come lui è giusto che goda anche di libertà. Ma di una libertà che rispetti sempre l’equilibrio della squadra. Ad esempio, mi affascina l’idea di vederlo in un 3-4-3». E Gargano? «Per me contro il Bologna ha giocato bene. Soprattutto in fase difensiva. Il suo dinamismo è stato assai importante». Capito: Gargano promosso. E Cigarini? «Chi sta davanti alla difesa mi deve assicurare ripartenze rapide. Due tocchi e via. Chi mi dà questo gioca. Anche Cigarini, certo». Firenze, dunque. E poi Milan in casa e Juve fuori, il tutto in otto giorni. Comincia un trittico che è proprio niente male. «Una partita alla volta. Domenica che m’aspetto? Vorrei che il Napoli riuscisse a non andare in difficoltà contro questa Fiorentina che è una delle migliori squadre del momento».

E magari che anche Quagliarella torni il Quagliarella di quand’era all’Udinese. «È vero, non è brillantissimo di gamba, però ha avuto dei piccoli problemi. Ora però li ha superati. Un nuovo disegno per aiutarlo? Perché no. È possibile. Magari lui davanti e dietro di lui due mezze punte. Ma con lui sempre in movimento per far spazio agli altri». Proverà, Mazzarri. Forse già in questa settimana. «Stavolta - conclude - ci sono tutti e posso lavorare anche su schemi nuovi. Schemi d’attacco. Sì, questa sarà soprattutto la settimana dell’attacco».
Francesco Marolda
Il Mattino.it