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C’è Mazzarri, si riaccende Denis
L’argentino usato contagocce da Reja e ancor più da Donadoni, vuole giocarsi la sua chance con il nuovo cambio tecnico

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11 Ottobre 2009 -- Gli è bastato sapere che con Mazzarri sono esplosi tanti attaccanti, da Lucarelli a Bonazzoli, da Bianchi a Pazzini, da Amoruso a Cassano, per ritrovare il sorriso. « Vuoi vedere che ora uscirà un pò di spazio anche per me?» . German Denis, l’argentino, che per un periodo era entrato anche nel mirino di Maradona, ha ripreso a sperare. L’arrivo di Mazzarri gli ha restituito perlomeno l’entusiasmo per continuare ad allenarsi e lottare per una maglia. Negli ultimi tempi, Denis si sentiva un corpo estraneo nello spogliatoio. Impiegato con il contagocce da Donadoni, se non relegato in panchina.

Contro il Genoa era scivolato addirittura in tribuna insieme con Santacroce masticando amaro quando si trattava di recuperare il risultato. Solo tre presenze in sette gare, giocando poco più di mezzora complessive ( 33'). Eppure il « Tanque » ce l’aveva messa tutta per farsi notare: impegno costante in allenamento, una dieta ferrea, un comportamento irreprensibile. Niente da fare, neanche in Coppa Italia aveva avuto la soddisfazione di provare da titolare. E nella sua testa s’era insinuato un dubbio: « Vuoi vedere che perdo un altro anno? Non è bastato segnare otto gol lo scorso campionato pur giocando a spezzoni? » .

Forza d’animo - Reja gli aveva preferito Zalayeta, idem Donadoni quando era subentrato nel finale dello scorso torneo. E con l’arrivo di Quagliarella, poi, si era rassegnato al ruolo di scorta, non prevedendo il modulo prescelto la presenza contemporanea di un altra punta. Eppure Denis sperava di avere qualche chance, magari a gara in corso, quando c’era bisogno di fisicità in attacco, di un giocatore di peso per liberare Lavezzi e Quagliarella da marcature asfissianti. Macchè. Solo una manciata di minuti a Palermo, un’apparizione contro l’Inter, gli ultimissimi minuti all’Olimpico con la Roma. Ma Denis non si è mai avvilito. Ha continuato ad allenarsi e ad aspettare in silenzio il suo momento. Si è legato al Napoli fin dal giorno del suo arrivo. E con lui la sua famiglia che in città si trova bene e dove hanno voluto che nascesse un mese fa il piccolo Giulian. Il « Tanque » , devotissimo alla Madonna di Pompei, ha scommesso con se stesso di voler far ricredere i tanti scettici. « Se me ne daranno l’opportunità, dimostrerò che so far gol anche in Italia» , ha sempre ripetuto.

>B>La speranza - Ed ora che è arrivato Mazzarri ed ha saputo che il tecnico toscano predilige un gioco offensivo, non disdegnando di schierare tre attaccanti insieme se fosse necessario, gli occhi di Denis hanno ripreso a brillare. Durante gli allenamenti ascolta ed esegue con puntiglio tutti i suggerimenti del tecnico. Un pensierino di subentrare contro il Bologna, magari tra Lavezzi e Quagliarella, lo sta già facendo. Proprio contro i felsinei il Tanque mise a segno il suo primo gol in Italia regalando la prima delle due vittorie in trasferta dello scorso campionato. Tranne scivolare in panchina a Lisbona tre giorni dopo contro il Benfica perchè Reja gli preferì Zalayeta. E domenica si ripropone anche la sfida a distanza con il «Panterone». Il «Tanque » è pronto, se Mazzarri vuole. Ha la rabbia giusta per avventarsi contro gli avversari e far valere i suoi muscoli.
Rino Cesarano
C.d.S.